venerdì 30 novembre 2012

Le Graticole del Movimento 5 Stelle Fanno Notizia




Sul settimanale OGGI è uscito un servizio sulla Graticola #M5S per le regionali lombarde 2013.

Nel frattempo sono iniziate le Graticole per il Lazio, anche queste visibili da tutti su YouTube per consentire ai cittadini di giudicare i candidati prima di votarli.
Ecco la graticola di Davide Barillari, uno dei candidati più attivi sul fronte Liquid Feedback:


mercoledì 28 novembre 2012

Qualcosa si muove a Roma sul fronte Liquid Feedback



Finalmente qualcosa sta iniziando a muoversi a Roma sul fronte Liquid Feedback.
La situazione di vero assedio dei Movimenti 5 Stelle di Roma e Lazio di cui ho parlato a lungo su questo blog non può che risolversi con l'implementazione di un sistema di Democrazia Diretta (o meglio "Liquida") rigoroso.

E finalmente sembra che anche i vertici di Roma 5 Stelle abbiano iniziato a capirlo. Fino ad oggi l'unico impegno visibile del gruppo di Roma era una dichiarazione nella Relazione Assemblea 24/09/2012 del Movimento Roma 5 Stelle dove a pagina 8 una diapositiva riporta come obiettivo l'Introduzione di Liquid Feedback, sottolineando che questo è già utilizzato da 29 MeetUp e Gruppi a 5 Stelle nel resto d'Italia.

Ma ieri Davide Barillari, moderatore del forum di Roma 5 Stelle, ha riportato sul forum i primi risultati concreti dopo un test iniziale di Liquid Feedback sul territorio Romano:

"384 utenti, 290 proposte in discussione e votazione.Ermanno, che dire, hai ragione. Forse non siamo ancora pronti. Mi aspettavo una partecipazione maggiore, soprattutto su temi molto caldi come la sanita', i trasporti, la scuola, il lavoro....temi sui quali i nostri portavoce dovranno fare un lavoro immenso partendo da una situazione economica disastrosa (Polverini e Alemanno ci lasceranno un buco pauroso).
Molti dei tavoli di lavoro hanno gia' fatto moltissimo: la richiesta che dovro' ripetere e' che il loro lavoro sia postato in liquid, sia per far conoscere a tutti le proposte che inseriremo nel programma, sia per permettere a tutta la rete (anche chi non ha lavorato nei tavoli) di fare modifiche e miglioramenti. 
ne parlo con il gruppo comunicazione, ciao"

La scarsa partecipazione al test non deve scoraggiare, ci vuole tempo perché il sistema venga conosciuto e compreso, e in questa fase iniziale il consiglio che darei è di limitare le votazioni alle sole decisioni che riguardano la Lista 5 Stelle, ad esempio sulla campagna elettorale.

E' essenziale però fin da ora stabilire una metrica per valutare l'affidabilità del Portale Liquid Feedback e la sua fedeltà alla volontà Popolare. Ecco una mia proposta di esempio:

1) Affidabilità : Liquid Feedback è affidabile in proporzione alla percentuale del numero di votanti certificati in modo sicuro. Attualmente la certificazione è insicura, in quanto consiste nell'invio della immagine scansionata di un documento di identità da parte del cittadino, cosa facilmente falsificabile con Photoshop. I votanti sicuri dovranno essere considerati solo quelli che utilizzeranno un sistema di validazione al momento di votare confermato da un sistema di autenticazione Two Factor simile a quello usato dalle banche, ovvero:

A) Password individuale di almeno 32 caratteri alfanumerici scelta dal cittadino

B) Codice numerico generato ogni minuto da un Disconnected Security Token e sincronizzato con il server di voto dove risiede anche Liquid Feedback

Il Security Token (costo 5 euro) sarà a carico del cittadino e durerà per sempre. Gli verrà consegnato nel momento in cui si iscriverà di persona presentando i suoi documenti presso un banchetto del movimento per l'abilitazione a votare tramite il portale.
Il valore Affidabilità sarà quindi dato da:
A = C/I

Dove:

A = Indice di Affidabilità
C = Numero Utenti Iscritti a Votare e Certificati in Modo Sicuro
I =  Numero Utenti Iscritti a Votare

2) Fedeltà alla Volontà Popolare: Liquid Feedback rappresenta la Volontà Popolare nella misura in cui il numero degli iscritti a votare si avvicina al numero di cittadini che sono soggetti alla giurisdizione delle decisioni prese con esso. Ad esempio un portale LF di Roma è tanto più Fedele quanto più gli iscritti a votare nel portale si avvicinano al numero dei cittadini residenti a Roma (cioè che ci vivono). Un portale invece di una Lista 5 stelle di una circoscrizione di Roma invece è tanto più Fedele quanto più il numero dei cittadini iscritti al portale Liquid Feedback di quella circoscrizione si avvicina al numero dei cittadini residenti nella circoscrizione.
Il valore Fedeltà sarà quindi dato da:

F = I/R

Dove:

F = Indice di Fedeltà alla Volontà Popolare
I =  Numero Utenti Iscritti a Votare
R = Numero Cittadini Residenti nell'Area soggetta alle decisioni del voto

Naturalmente l'ideale sarebbe avere gli indici A ed F entrambi aventi come valore 1.0 , ma questo è uno scenario attualmente irrealistico. Questo significa che è necessario non solo cercare di aumentare i due indici con iniziative di diffusione, certificazione e comunicazione, ma anche adottare delle strategie per limitare i rischi derivanti dall'utilizzare Liquid Feedback quando i due valori sono ancora bassi.

PER LE DECISIONI INTERNE IL VALORE DI F E' SEMPRE 1: Se le decisioni del portale riguardano regolamenti interni, strategie per la campagna elettorale, slogan e proposte di programmi, e dove quindi sono solo i membri iscritti ad esserne influenzati e non il resto dei cittadini, si può senza problemi utilizzare Liquid Feedback al pieno delle sue potenzialità, in quanto in quel caso F è uguale ad 1.0, poiché il numero di iscritti e di persone soggette alle regole coincidono.

PER LE DECISIONI CHE INFLUENZANO TUTTI I RESIDENTI E' ESSENZIALE CHE IL VALORE DI F SIA SUPERIORE AD UNA SOGLIA X: Per quanto riguarda le votazioni di regole e leggi che influenzano tutti i cittadini, nelle fasi iniziali in cui il numero di iscritti è molto basso, e la F deve essere sufficientemente robusta da resistere a perturbazioni esterne da parte di infiltrati. Ad esempio si potrebbe valutare il numero di attivisti e dei tesserati degli altri partiti residenti nell'area ed avere come numero di iscritti un multiplo (es. 12) di quel valore, cioè una X pari a:

X = 12*S/R

Dove:

X = Soglia Minima dell'Indice di Fedeltà per Poter usare LF
S =  Numero dei Potenziali Sabotatori di altri partiti nell'Area giurisdizionale
R = Numero Cittadini Residenti nell'Area

In questo modo il massimo impatto che gli infiltrati potranno avere sul voto sarà uguale a:

D = S/I = S/12*S = 1/12 = 8,33% circa.

Ovviamente sta al gruppo calibrare il fattore di moltiplicazione in base al maggiore o minore rischio di infiltrazioni della loro area giurisdizionale specifica, ma non dovrebbe essere a mio parere minore di 12.

Naturalmente questi sono solo metodi empirici per ridurre il rischio, non per eliminarlo. Il rischio si elimina veramente solo quando il valore di F si avvicina molto ad 1.0, ovvero quando quasi tutti i cittadini sono registrati (indipendentemente dal fatto che poi votino o no, come ho spiegato nel mio post "I Limiti della Democrazia Diretta").

Non bisogna comunque farsi spaventare dagli infiltrati iscritti come votanti. Innanzitutto non potranno mai essere in numero elevato, specie se c'è il costo della Security Token da comprare come deterrente, e quindi già quando un movimento conterà 10 mila iscritti a votare gli infiltrati saranno ininfluenti. 

In secondo luogo loro malgrado nell'iscriversi a votare prima o poi realizzeranno di essere più influenti politicamente di quanto non lo fossero con le loro inutili tessere di partito, ed una volta assaggiata la democrazia diretta difficilmente decideranno di restare in un partito che fa solo gli interessi dei capi piuttosto che in uno dove il loro voto conta davvero.

La Democrazia Diretta è una strada che bisogna percorrere per un pò prima di vederne i frutti, ma superata la difficile fase iniziale diventa impossibile tornare indietro.

Auguri quindi a Davide Barillari e a tutti quelli che lavorano al portale Liquid Feedback. Vi terremo d'occhio, quindi non mollate!


martedì 27 novembre 2012

I Limiti della Democrazia Diretta: Delegate Kings Vs Activerts



La Democrazia Diretta non è perfetta. Ha dei limiti, ed è importante tenerli a mente, seppure sapendo che è comunque nel complesso sempre migliore della Democrazia Rappresentativa.

Storicamente si possono individuare due obiezioni fondamentali alla DD:

1 ) Se in una piattaforma di Democrazia Diretta si consente la Delega, sorgeranno cittadini con un enorme numero di deleghe (i cosiddetti "Delegate Kings") che avranno un potere decisionale tale da essere nuovamente un target per corruzione e minacce.

2 ) Se in una piattaforma di Democrazia Diretta si vieta la Delega, la maggioranza dei cittadini sarà troppo impegnata per votare quotidianamente, e quindi i soli a votare sarebbero una minoranza di cittadini iperattivi (i cosiddetti "Activerts"), con la conseguenza che il voto non rappresenterebbe più la maggioranza ma solo gruppi minoritari di attivisti che non riflettono la volontà di tutti. Questi sarebbero abbastanza piccoli da poter essere di nuovo manipolati da gruppi di interesse, e manterrebbero il loro vantaggio (che consiste nell'avere più tempo degli altri cittadini per votare) proprio in proporzione al denaro che ricevono dalle lobbies.

RISPOSTA OBIEZIONE 1: Per quanto sia vero che i Delegate Kings si formino inevitabilmente in un sistema che ammette le deleghe, è anche vero che a differenza dei politici eletti nella Democrazia Rappresentativa questi hanno una delega che è revocabile in qualsiasi momento e con effetto immediato. In altre parole, non appena un cittadino scopre che un delegato ha votato in modo contrario ai suoi interessi, la volta successiva darà la delega a qualcun altro.
Inoltre il cittadino segnalerebbe la cosa spargendo la voce, e questo produrrebbe immediatamente la revoca a cascata di altri cittadini di deleghe a quel Delegate King. Questo significa che i Delegate Kings sono ancora più sensibili a scandali, denunce e passaparola di un politico, che invece anche se viene scoperto a votare contro l'interesse dei cittadini resta in carica 4 anni. Quindi un tale sistema sarebbe  comunque sempre migliore della Democrazia Rappresentativa.
Idealmente però, in un sistema di Democrazia Diretta perfetto non dovrebbe essere possibile alcuna delega. Ma per arrivare a questo serve una fase di transizione intermedia, e Liquid Feedback consente esattamente questo.

RISPOSTA OBIEZIONE 2 : Se si vieta la delega, è vero che moltissimi cittadini non potrebbero essere rappresentati nel voto, essendo impossibilitati a votare con la stessa costanza degli Activerts foraggiati dalle Lobbies. Ma per ovviare a questo problema tutto quello che si deve fare è rallentare il processo democratico.
In altre parole, lasciare più tempo a tutti i cittadini per valutare e votare una proposta di legge. L'attuale sistema politico prevede ordini del giorno, con numerose leggi ed emendamenti da votare nel giro di 24 ore. Questo non è sostenibile per un cittadino con un lavoro impegnativo. Ma se gli si consente di avere una finestra temporale di una settimana, può senza dubbio utilizzare il week end o gestirsi il tempo in modo distribuito per poter votare su una questione.
Questo non significa che le decisioni debbano essere prese tutte lentamente. Come nel sistema rappresentativo vi sono i decreti legge del governo che vengono applicati da subito, ma che il parlamento ha tre mesi per discutere, ratificare e convertire o no in legge, allo stesso modo in DD è possibile per le decisioni politiche che richiedono urgenza effettuare un identico processo in due fasi. Nella prima si approva o si respinge entro 24 ore, come fa oggi il consiglio dei ministri.
Tutti possono partecipare però, specialmente sapendo che si tratta di decisioni critiche sul piano temporale, ma se proprio non ce la fanno a votare nelle 24 ore, una seconda finestra di voto di una settimana o più sarà disponibile per una seconda votazione, questa volta definitiva, dove la legge potrà essere ratificata o bocciata con calma.

Riassumendo: la delega è solo un passaggio temporaneo, necessario, per arrivare alla democrazia diretta senza delega, ed è comunque migliore del sistema rappresentativo. Inoltre gli activerts godono di un vantaggio sugli altri cittadini solo in ragione della breve finestra temporale che si ha per votare. Se si estende questa finestra temporale a una settimana o più, tutti i cittadini potranno trovare il tempo di votare, e il vantaggio degli activerts si ridurrà.

Naturalmente vi saranno sempre persone che non sono impossibilitate ma non vogliono occuparsi di politica per scelta. Ma in tal caso queste persone devono accettare che è meglio che il loro voto non venga espresso del tutto, piuttosto che finisca nelle mani di delegati corrotti.

La partecipazione politica è qualcosa che, come avevano capito i greci ad Atene, non si può trascurare se non si vogliono vedere i propri diritti calpestati.

Tucidide ci racconta che il grande Pericle (495 - 429 a.C.) diceva:
“Noi siamo tutti nello stesso momento privati cittadini e pubblici impiegati; per noi l’uomo che evita di essere coinvolto negli affari dello stato non è semplicemente qualcuno che pensa agli affari suoi, ma un cittadino inutile. Anche se pochi di noi sono capaci di dare vita a una proposta politica, siamo tutti capaci di giudicarla”.
E' quindi necessario che si formi progressivamente una cultura politica dove il votare è essenziale come l'andare a lavorare. Se si smette di fare l'una o l'altra cosa, se ne pagano le conseguenze.

Vi è un altra obiezione che viene spesso sollevata, che fa riferimento allo scenario di "infiltrati" che voterebbero con Liquid Feedback in un certo gruppo distorcendo il risultato.

In realtà questo esempio non è corretto e un tale scenario non può avvenire.

Infatti il voto non sarebbe affatto "distorto", ma rispecchierebbe fedelmente la nuova situazione, in quanto se i nuovi membri del gruppo entrando formassero una maggioranza diversa da quella precedente, questo sarebbe perfettamente leggittimo. Comunque il sistema garantisce che vinca la maggioranza dei membri. E' chiaro che se nel gruppo la maggioranza dei membri sono a favore di una certa proposta, è giusto che questa venga approvata.

E' chiaro che nei piccoli gruppi si abbia il rischio di vedere iscritti infiltrati sufficienti a rovesciare la maggioranza, ma la Democrazia Diretta funziona solo quando il voto è consentito a tutti i cittadini dell'area su cui le decisioni hanno impatto. Se un gruppo vota su proposte di legge che riguardano Roma e i cittadini Romani, il voto deve essere accessibile ad ogni cittadino residente a Roma e vietato ai non residenti. Lo stesso per le circoscrizioni e persino le riunioni condominiali. Solo in tal caso la maggioranza dei voti rispecchierà sempre la maggioranza dei cittadini e/o membri del gruppo.

Facciamo alcuni esempi: se le decisioni del partito pirata riguardano regolamenti interni al partito pirata, è giusto che tutti gli iscritti al partito pirata, e solo loro, possano votare. Se una lista a 5 stelle viene eletta, i suoi consiglieri debbono invitare tutti i cittadini di Roma a votare su LF, in quanto se limitassero il suffragio solo ad un sottogruppo di iscritti, questo sarebbe facilmente infiltrabile da un numero di persone con bisogni e preferenze che non rispecchiano quelle del territorio e dei cittadini soggetti alle leggi votate. Se invece l'accesso al voto coincide con le persone soggette o coinvolte dalle decisioni prese, la vittoria della maggioranza dei votanti coinciderà con la vittoria della maggioranza dei cittadini.

E' chiaro che al momento non tutti i cittadini di Roma, ad esempio, se invitati a votare sul portale Liquid Feedback della lista 5 stelle, sarebbero in grado di farlo. Manca ancora una copertura completa di internet ad ogni cittadino, e anche vi fosse non è ancora giunta notizia a tutti del nuovo modo di fare politica.

Per questo Liquid Feedback al momento è un eccellente strumento di transizione, in quanto con il sistema delle deleghe consente di rimediare temporaneamente al problema.
Certo anche LQ a causa delle deleghe è vulnerabile ad abusi, ma molto meno del sistema rappresentativo odierno.

E nella fase transitoria smascherare delegati che non fanno gli interessi dei cittadini dovrà essere un compito importante di tutti i sostenitori del M5S.

E' una traversata faticosa e richiede vigilanza costante, ma è l'unica strada per realizzare un giorno la Democrazia Diretta perfetta, ovvero senza deleghe.

venerdì 23 novembre 2012

Parma 5 Stelle: Perché la Democrazia dei Sondaggi non è Democrazia Diretta




Federico Pizzarotti, il celebre sindaco del Movimento 5 Stelle di Parma, sta facendo un ottimo lavoro. Lo si vede anche grazie alla totale trasparenza con cui opera. Non vi è riunione o attività del comune che Pizzarotti non trasmetta su YouTube.

Considerato il disastro finanziario in cui i precedenti partiti hanno lasciato la città, il fatto che riesca ad andare avanti è di per se un fatto straordinario, ed ha sicuramente la mia stima come quella di tanti sostenitori del M5S.

Purtroppo però Pizzarotti ha una visione errata della Democrazia Diretta che, se dovesse prendere piede, rischierebbe di danneggiare l'intero movimento.

Il suo modo di intendere la Democrazia Diretta promessa in campagna elettorale dal Movimento 5 Stelle si riduce infatti a dei sondaggi online.

Sicuramente sono un enorme passo avanti rispetto alla totale assenza di alcuna interazione tra governo della città e cittadini che caratterizzava le precedenti amministrazioni, e sicuramente Pizzarotti lo fa con impegno e in buona fede. Ma se non si accorge presto del suo errore, rischia di farsi scoppiare in mano un caso capace di gettare discredito sull'idea stessa di democrazia diretta e quindi sul M5S.

Per capire di cosa parlo, è necessario comprendere la differenza che passa tra una Democrazia dei Sondaggi, e una Democrazia Diretta.

Una Democrazia dei Sondaggi è un tipo di democrazia dove chi governa consulta il popolo per mezzo di sondaggi che sono costituiti in sostanza da una serie di domande a scelta, ed in base a quale di queste scelte ottiene più consensi si comprende quale sia l'opinione del popolo su certe decisioni del governo, e quali sono le priorità più sentite. In base a questi sondaggi il governo formula e poi realizza uno o più decreti o dei provvedimenti di legge che a lui sembrano rispondere alle esigenze che i cittadini hanno espresso nei sondaggi.

Una Democrazia Diretta invece è un tipo di democrazia dove chi governa è il popolo. Punto. Cosa significa? Le seguenti cose:

1) SONO SOLO I CITTADINI CHE APPROVANO O RESPINGONO. La consultazione democratica non deve essere fatta presentando al cittadino delle domande per investigare le sue opinioni sulle scelte del governo o per valutarei suoi problemi più urgenti, ma presentando al cittadino IL TESTO VERO, FINALE E DEFINITIVO DI OGNI PROVVEDIMENTO.

2) QUALUNQUE CITTADINO PUO' FARE PROPOSTE DI LEGGE AL PARI DEI MEMBRI DEL GOVERNO. Il cittadino non deve solo subire o valutare le proposte decise dal governo, ma deve POTER PRESENTARE PROPOSTE NUOVE O ALTERNATIVE E SOTTOPORLE A VOTAZIONE DEMOCRATICA, tanto quanto chiunque altro, sindaci ed eletti compresi.

3) I CITTADINI DEVONO AVERE IL PARERE DELLA COMMISSIONE BILANCIO SUI COSTI DI OGNI PROPOSTA PRIMA DI VOTARLA. Questo è il punto più importante su cui Pizzarotti è inciampato. E' facile chiedere ai cittadini se vogliono ponti d'oro o giardini fioriti in ogni angolo della città. E' chiaro che nei sondaggi i cittadini voterebbero sempre si. Ma se alle proposte da votare si inizia ad allegare anche il COSTO che quella proposta avrebbe sulle tasche dei cittadini che devono votarla, possiamo stare tranquilli che i cittadini VOTEREBBERO MOLTO MENO FACILMENTE PROPOSTE CHE INVECE SOTTO FORMA DI SONDAGGIO PASSEREBBERO FACILMENTE. Quando si tratta del proprio portafogli, i cittadini iniziano ad essere molto più responsabili e sicuramente a bocciare tutta una serie di iniziative o a usare quegli stessi fondi in modo più oculato in altri ambiti dove ritengono di averne più bisogno. I cittadini per primi se potessero votare direttamente le proposte finali in base al rapporto costi-benefici taglierebbero molte delle spese che oggi mandano in bancarotta i comuni e le regioni italiane, anche a costo di fare dei sacrifici che mai avrebbero permesso ad un politico di imporgli.


4) I CITTADINI DEVONO AVERE IL PARERE DELLA COMMISSIONE TECNICA SUGLI EFFETTI DI OGNI PROPOSTA PRIMA DI VOTARLA. Come nel punto 3, è inutile presentare sondaggi ai cittadini e chiedergli cosa preferiscono, se insieme a questi non vi sono allegati i rapporti di commissioni tecniche specificatamente formate per analizzare gli effetti del provvedimento in questione. Infatti solo valutando gli effetti positivi e negativi secondo i rapporti tecnici sulla loro vita, sull'efficacia a lungo termine, sulle conseguenze indirette e su quali classi e categorie di cittadini ne avranno maggiore o minore beneficio o danno, che il popolo può decidere in modo informato. Sapere che la costruzione di un edificio pubblico utile, ad esempio, a cui tutti di primo acchitto sarebbero favorevoli, causerà dei danni ambientali e la morte di un certo numero di membri della fauna locale, potrebbe far decidere ai cittadini di fare a meno di quell'edificio per mantenere la biodiversità e non far soffrire animali. Solo i cittadini possono decidere questo, ma solo se hanno accesso ad un rapporto tecnico che riporti lo studio delle conseguenze PRIMA di votare. Ad esempio nel caso del sondaggio realmente effettuato da Pizzarotti a Parma su quali domeniche imporre il traffico a targhe alterne, come può il cittadino scegliere se non ha di fronte i dati di analisi statistiche sugli impatti su traffico, emissioni e danni all'economia della città, per confrontarli? Come può sapere se due domeniche di seguito ha un effetto sulle emissioni maggiore o minore rispetto alla scelta delle domeniche alternate? I sondaggi offrono solo un falso senso di controllo al cittadino, mentre in Democrazia Diretta un informazione per decidere completa e accurata è un DIRITTO inalienabile del cittadino.



Quindi, come si deduce da quanto detto sopra, la Democrazia dei Sondaggi di Pizzarotti non è la strada giusta per rispettare la sovranità popolare. In qualsiasi momento un sondaggio può essere interpretato dal politico di turno e trasformato in una giustificazione per approvare qualsiasi legge si voglia. NESSUNO PUO' ARROGARSI IL DIRITTO DI INTERPRETARE LA VOLONTA' DEI CITTADINI, quand'anche avesse fatto duemila sondaggi al giorno. Nel momento in cui un Politico può fare una cosa del genere, sta strappando di mano la sovranità popolare dalle mani dei cittadini e la prende nelle sue, potendone fare ciò che vuole.

Lo stesso testo dei sondaggi ricorda spesso quello di certi referendum che chiedevano il contrario di quello che volevano dire allo scopo di confondere il cittadino. Un pericolo enorme, perché chi scrive il testo dei sondaggi di fatto può far apparire le scelte positive o negative a seconda di come le presenta nel testo. SOLO SE IL CITTADINO VOTA IL TESTO FINALE VERO E PROPRIO, E NON UN SONDAGGIO, QUESTO NON POTRA' ESSERE MAI AMBIGUO. Essendo questi la legge definitiva, non può essere scritta in modo impreciso, propagandistico o ambiguo, pena la bocciatura da parte degli organi di vigilanza.

Speriamo quindi che a Parma capiscano che è tempo di abbandonare le mezze misure approssimative e i sondaggi, e decidano di implementare una vera e rigorosa Democrazia Diretta in ogni passaggio decisionale, usando un collaudato software open source come Liquid Feedback.




mercoledì 21 novembre 2012

Roma 5 Stelle Sotto Assedio: La Carica degli Infiltrati e Come Neutralizzarla


La Lista Roma 5 Stelle è sotto assedio. La vecchia politica, che ha a Roma il suo popolo di fedelissimi arrampicatori doppiogiochisti, ha letteralmente invaso le fila del M5S romano a partire dall'inizio dell'anno, quando i sondaggi rivelarono per la prima volta il balzo del movimento al 20%.

Ne dava notizia già qualche giorno fa Debora Billi del Fatto Quotidiano:

"Il movimento romano si è dato le proprie regole per la scelta dei candidati locali, [...] ma il sistema rigido ai limiti della paranoia non è neppure riuscito a tenere alla larga i bandwagoner dell’ultim’ora. Alcuni di essi infatti, grazie alla loro furbizia politica, hanno bypassato le maglie del regolamento per ritrovarsi finalmente candidati alle primarie interne: portaborse, ex leghisti, aspiranti politicanti e parenti di, gente che a Roma non manca di certo. Complici anche l’ingenuità e la buona fede di tanti aderenti, nonché la mancanza di altre opzioni sui nomi. Attivisti “storici” e assai meritevoli invece, privi di qualcuno dei mille cavilli necessari alla nomina, si sono ritrovati fuori. [...]"

Descrive molto bene la situazione la giornalista Irene Buscemi sul Fatto Quotidiano :

“Il movimento romano è stritolato da una faida interna tra gruppi che si muovono per interessi politici, gente vecchio stampo che sta prevaricando sulle persone perbene”. Nel movimento romano si parla spesso di “infiltrati” e “voltagabbana all’arrembaggio”: ex rutelliani, ex del Pdl e del pdmenoelle, gente che non si è fatta sfuggire l’occasione di salire sul cavallo vincente. “Il movimento deve combattere contro il vecchio modo di fare politica – ci spiega l’attivista Roberto – dopo il boom siciliano c’è stata l’invasione delle cavallette." 

In particolare ha sollevato fiumi di polemiche il fatto che tra i candidati siano riuscite ad infiltrarsi persino persone che sono state per anni assistenti di Scajola:

"Tra i nomi dei candidati 5 stelle alla Regione, al diciassettesimo posto, compare quello di Cecilia Petrassi. Sulla sua wiki, il curriculum in rete, si legge che è stata collaboratrice per vent’anni di politici appartenenti a Forza Italia e alla Lega, accanto all’onorevole Mario Valducci e Claudio Scajola dal 1994 al 1997." 

Alessandro Camilli, sul Blitz Quotidiano, scrive:
"Si è candidata a portavoce del Movimento 5 Stelle a Roma una ex collaboratrice di Forza Italia e Lega Nord, di Claudio Scajola e Francesco Belsito. L’imbarazzante candidata risponde al nome di Cecilia Petrassi, un nome che alla stragrande maggioranza delle persone non dirà nulla. È infatti la Petrassi della politica un’illustre sconosciuta. Sconosciuta perché per venti anni ha lavorato sì in politica, ma dietro le quinte. Sempre lontana dalla ribalta mediatica ma sempre vicina, anzi vicinissima, a quelli che i fan di Grillo giudicano il nemico numero uno, l’appestato, la fonte dei mali italiani: il politico di professione. Il primo, Scajola, l’ex ministro, è quello dell’ormai celeberrima casa comprata "a sua insaputa" all’ombra del Colosseo. Mentre il secondo, Belsito, è l’ex tesoriere della Lega Nord. Quello dei diamanti e dei rapporti dubbi con personaggi legati alla criminalità organizzata, della paghetta al “Trota” e altre amenità del genere."
Ma che i politici Romani avrebbero inviato tutti i loro giovani e sconosciuti portaborse, valletti e collaboratori rampanti ad infiltrarsi nel Movimento 5 Stelle era cosa nota, tanto che Grillo ha creato una serie di regole nazionali con variazioni locali (es. per Roma) appositamente pensate per limitare le infiltrazioni della vecchia politica.

Sfortunatamente tali regole non sono state sufficienti. Non solo ogni volta che si tenta di applicarle su qualcuno degli infiltrati per impedirgli di candidarsi, questo solleva polemiche che finiscono con lo spaccare il movimento in correnti pro o contro, come si può leggere nelle discussioni del Forum del M5S Roma, ma la situazione sta facendo allontanare gli attivisti disgustati dalla rapidità con cui le liste cedono agli assalti degli infiltrati della vecchia politica, come si legge ancora nell'articolo del Fatto Quotidiano:

" [...] Il salto della quaglia è di moda, del resto qui a Roma è successo quando il movimento era al 2%, di quattro consiglieri eletti nel 2008 in Campidoglio, soltanto uno, Marco Giustini, è rimasto in carica a nome dei 5 stelle, tutti gli altri sono emigrati”, racconta Giovanni. Roberto capisce le critiche e il dissenso del gruppo del XX municipio ma aggiunge: “Io lotterei dall’interno per buttare l’acqua sporca e salverei il bambino sano”. E nel forum la preoccupazione dilaga: “Se sputtanate il movimento lascio l’Italia, ma prima di partire per la Nuova Zelanda vi verrò a cercare a casa, uno ad uno”. Insomma qui si fa il movimento o si espatria."
In risposta alla crisi della comunità a 5 stelle Romana, piovono proposte per cambiare le regole, e tra le tante sicuramente quella che sta raccogliendo maggiori consensi è quella avanzata da Alberto Magarelli sul forum 5 stelle, ovvero di fare delle primarie online seguendo l'esempio del movimento 5 stelle della Lombardia, lasciando quindi che siano i cittadini a votare e scegliere i candidati.

Peccato però che, come riportato sul Forum 5 stelle di Roma, questa proposta sembra avanzata e supportata proprio da un gruppo di infiltrati della vecchia politica. Scrive Raffaele Schettino:
"[...] (Alberto Magarelli) è stato uno dei principali sostenitori del salto della quaglia del consigliere municipale Balsamo, eletto con la lista civica amici di beppe grillo, in IDV. Il signore in questione ha fatto campagna elettorale per l'IDV alle regionali 2010. La campagna elettorale aveva come slogan fondamentale: "un grillino alla Regione Lazio". Per la cronaca poi Balsamo è passato all'UDC (unione dei carcerati).
Sempre lo stesso signore, con un gruppo di accoliti, ha come sport importante/quotidiano quello di delegittimare quelli che lavorano per il movimento 5 stelle di Roma.
La proposta della discussione ha tra i maggiori sostenitori F. De Jorio: uno dei candidati della lista civica Polverini alle Regionali 2010. 
Inoltre, vedo che la stessa "idea" piace a L. Franceschetti: una delle candidate della lista civica Rutelli alle elezioni comunali 2008.[...]"

Anche Tiziano Azzara sul Forum a 5 Stelle nazionale denuncia la stessa cosa riguardo alla proposta di Magarelli:
"Il vero problema di alberto magarelli è sentire l'esigenza di spaccare il movimento romano per l'impossibilità fisica di rientrarci. Nel 2010 da presidente dell'ass.ne romana ha supportato un consigliere municipale eletto nell'XI Mun. con la lista "amici di beppe grillo di roma" per la candidatura al consiglio regionale del lazio per l'IDV, sconfessando in una botta sola tutto il lavoro che ci teneva uniti. Ha preso la sua strada insieme ad una parte minoritaria seppur consistente del mov romano, quindi, la parte iniziale della sua proposta non è accettabile tantomeno credibile. [...]
Concludo dicendo che (quella di Magarelli) è più uno specchietto per l'allodole che una proposta seria, in quanto afferma che i candidati vengono comunque forniti dalle realtà locali, quindi non apre al forum la scelta dei candidati ma solo l'ordine di lista e la scelta del candidato Sindaco o Presidente e non affronta quindi il serio problema di elevare l'elettore certificato sul portale come unico vero giudice della rete."
In tutto questo caos però diventa sempre più evidente come gli stessi membri del M5S non realizzino come la natura stessa del movimento, se sfruttata realmente nelle sue potenzialità, lo rende già immune a tutte le operazioni occulte e di infiltrazione che i politici possano fare.

Infatti se guardassero al Partito Pirata tedesco, scoprirebbero che questi ha sconfitto ogni forma di infiltrazione semplicemente adottando regole di Democrazia Diretta in tutto il processo decisionale, sia interno al partito che sulle politiche da votare in parlamento.

Non è un caso che il M5S di Roma è anche in grave ritardo sull'implementazione del portale Liquid Feedback, che altre liste, come quella della Sicilia, hanno invece attivato da un anno usandolo per stendere il programma collettivamente.

Le due cose sono connesse perché se non si comprende la Democrazia Diretta, e si vive ancora nell'ingannevole mito della vecchia politica della figura del rappresentante che decide per tutti e che accentra su di se tutta la sovranità popolare, si finisce per :

A) Fornire alla vecchia politica un modo per infiltrare con pochi uomini il movimento e prenderne il controllo senza che nessuno se ne accorga

B) Distruggere la fiducia dei membri e degli attivisti con un costante clima di sfiducia e sospetto reciproco.

Infatti sarebbe sufficiente che la lista aprisse il portale Liquid Feedback e rendesse obbligatorio sottoporre ai cittadini tramite questo l'approvazione di ogni proposta, che il potere degli eletti verrebbe annullato, e con esso ogni rischio di abuso dello stesso se questi si rivelassero essere infiltrati o doppiogiochisti.

Se il portale Liquid Feedback fosse già stato aperto, invece di languire nel limbo, i vari portaborse di Scajola & co. non avrebbero neanche perso tempo a provare ad infiltrarsi, perché anche se venissero eletti e vincessero, NON SAREBBERO LORO A DECIDERE, MA I CITTADINI.

E anche volendo usare tutti i loro potenti mezzi economici e mafiosi, la cricca dei Politicanti Romani non riuscirebbe mai a corrompere la maggioranza dei 5 milioni di cittadini di Roma e Provincia!

Questa è la forza della Democrazia Diretta, ed è su questa che il movimento deve puntare.

Selezionare online i candidati dopo la "graticola" come hanno fatto a Milano va benissimo, ma non basta. Per realizzare davvero la Democrazia Diretta bisogna poi poter sottrarre all'eletto ogni potere e restituirlo ai cittadini tramite Liquid Feedback. Se il portale Liquid Feedback venisse aperto, non importa chi sarebbero gli eletti, perché smetterebbero di avere potere decisionale proprio e diverrebbero solo portavoce fedeli della volontà dei cittadini in parlamento.

Invece finché i cittadini non potranno tenere le fila via internet ma dovranno delegare agli eletti le decisioni, ci sarà tra questi la tentazione di spartirsi il potere, e per ogni infiltrato che verrà scoperto, ce ne saranno sicuramente altri dieci che invece non verranno mai scoperti.

"Graticola" a 5 stelle dei candidati per le elezioni Regionali Milano 2013


Si è aperta la Graticola per selezionare i candidati a Consigliere Regionale nella lista provinciale Milanese per il MoVimento 5 Stelle in occasione delle elezioni Regionali Milano 2013.

La Vetrina Candidature è stata pubblicata online dalla Lista 5 Stelle Milano, offrendo la possibilità di consultare i curriculum dei candidati.

Il 20 Novembre questi si sono presentati sul palco dell'Auditorium Maggioni per rispondere alle domande "graticola" che hanno lo scopo di metterli alla prova ipotizzando possibili scenari.



Le risposte dei candidati sono state convincenti, anche se la migliore risposta possibile anche di fronte alla scelta più difficile dovrebbe essere idealmente la seguente:

"Consulterei la volontà dei miei elettori tramite Liquid Feedback, e agirei in accordo con l'esito della votazione."

Repubblica online ha postato un breve ma (sorprendentemente) ottimo SERVIZIO VIDEO sulla serata, ed è possibile rivedere tutta la registrazione della diretta trasmessa su UStreamTV.

Bravi ragazzi della Lista 5 Stelle Milano, continuate così.

venerdì 16 novembre 2012

Perché l'iscrizione di Massoni nel Movimento 5 Stelle non è un Pericolo



Oggi molti quotidiani (come Brescia Oggi o Il Corriere della Sera) riportano allarmati che anche alcuni cittadini iscritti alla Massoneria stanno chiedendo di potersi candidare con il Movimento 5 Stelle.

Gli autori degli articoli accusano il movimento di Grillo di ipocrisia, avendo questo spesso criticato i poteri forti. Il giornalista del quotidiano Brescia Oggi scrive:
"[...] Il libero muratore prenderà parte alle «primarie» democratiche del movimento di Beppe Grillo senza esclusione alcuna. E dire che lo stesso comico, ormai prestato alla politica, dai palchi di mezza Italia ha tuonato contro i poteri forti, le lobby e i «piduisti» alla Berlusconi. Ora però le «logge» sembrano poter entrare nella lista lombarda che, secondo sondaggi, è data al 18%. [...]"  
Quello che però questi giornalisti non capiscono (o fingono di non capire) è che, proprio per la natura del movimento 5 stelle, NON VI E' NESSUN MOTIVO DI ALLARME.

Il M5S è basato sui principi della Democrazia Diretta e questa è uno strumento nato per essere IMMUNE dall'influenza di lobby, società segrete o gruppi di potere.
Non abbiamo nulla da temere perché grazie a questa persino la Massoneria ci fa un baffo.

La forza di società come la Libera Massoneria (o qualsiasi società segreta) sta nel fatto che obbediscono al giuramento di aiutare e fare gli interessi dei compagni dello stesso "club", a discapito di chi al club non appartiene. Questo meccanismo, che in economia si chiama "fare cartello", consente un vantaggio competitivo differenziale che conduce inevitabilmente tali gruppi ad ottenere risultati che i singoli individui da soli, disorganizzati, non riuscirebbero ad ottenere.

Il principio è lo stesso delle unioni sindacali, ovvero quello dell'unione che fa la forza, e dell'idea (risalente all'antica Roma e al fascismo) di agire come un "fascio" di arbusti che, mentre separati sono facili da spezzare, uniti resistono e non si rompono.

Vediamo quindi come queste strategie, efficaci in una società normale, diventino inutili di fronte ad un sistema politico che adotti la Democrazia Diretta.

Il meccanismo comune a tutte le società segrete e le lobby occulte è dato da due semplici regole:

1) Aiuta sempre un membro del tuo club quando te lo chiede, anche a costo di violare la legge o di mettere a rischio la tua stessa vita

2) Se ti trovi a scegliere tra favorire un membro del tuo club e un non membro, favorisci sempre colui che è membro del tuo "club"

A seconda dell'organizzazione segreta o lobbistica a cui si appartiene, la pena per non aver favorito i propri "fratelli" va dalla semplice espulsione fino alla morte rituale. Questo significa che, ad esempio, in una gara d'appalto un politico massone favorirà sempre i suoi amici massoni rispetto ai non massoni. Che nello scrivere e votare una legge in parlamento, un politico massone favorirà una legge che protegge gli interessi dei suoi amici massoni e non quelli della maggioranza dei cittadini. Che un giudice massone, se si trova a giudicare un imputato che è un suo fratello massone, e questi gli chiede aiuto, lo dovrà necessariamente assolvere o rinunciare al caso. I giornali raramente parlano di queste cose, ma nei paesi anglosassoni, dove la massoneria è praticamente la religione di stato, è frequente che un giudice annunci di rinunciare ad un processo dichiarando:  "The defendant has just made a Masonic sign of distress and therefore I must retire from the case". Purtroppo nella maggioranza dei casi viene scelta la prima opzione, e senza che nessuno se ne accorga.
In Inghilterra sono state approvate diverse leggi create appositamente per porre un limite a questo fenomeno e costringere i giudici massoni a dichiarare pubblicamente la loro appartenenza ad una loggia (una lista di articoli apparsi sui media che riportano questi provvedimenti li potete leggere nell'Appendice D, pagina 38, di questo documento The Court System and Freemasonry.pdf ).

Questo sistema consente ad un piccolo gruppo di parassitare la collettività, coalizzando le proprie forze e giocando in modo da avvantaggiare sempre il proprio piccolo gruppo a discapito degli altri. Il sistema ovviamente funziona fino a quando il gruppo rimane piccolo, perché se il numero dei membri diventa troppo grande è sempre più difficile trovare persone estranee al club da cui prendere risorse per trasferirle ai membri del club. Tutti questi gruppi infatti, per quanto si richiamino a principi di "fratellanza universale" aperta a tutti, in realtà sanno bene che il delicato equilibrio che gli permette di vivere nell'agio e nei privilegi si romperebbe se non ci fosse un enorme numero di ignari individui disorganizzati su cui esternalizzare tutti i loro costi, e di cui parassitare il lavoro.

Non è quindi un caso che in un sistema politico come l'attuale, basato sulla Democrazia Rappresentativa, dove pochi individui eletti concentrano nelle loro mani tutto il potere politico, sia facile per i membri di questi club prendere il controllo di interi paesi.

La Democrazia Diretta scardina questo sistema alla radice. Infatti riportando il potere decisionale nelle mani dei cittadini, e sottoponendo ogni decisione politica al voto di tutti e non solo di pochi eletti, rende completamente inutile i sistemi come quello massonico.

Infatti per poter favorire il proprio club, i membri dovrebbero ottenere la maggioranza dei voti non più tra un migliaio di parlamentari, dove è facile infiltrare o convertire la maggioranza di questi in membri del club in cambio di favori, ma tra tutti i cittadini. In altre parole il club segreto dovrebbe avere un numero di membri pari ad almeno la maggioranza di tutti cittadini italiani, per ottenere quello che oggi ottiene conquistando un ristretto pugno di parlamentari o consiglieri! Capite bene che è impossibile.

Ecco perché nel caso del M5S non è più un pericolo che ad iscriversi siano massoni, mafiosi o perfino membri della triade cinese. Perché grazie al fatto che il M5S utilizza la Democrazia Diretta, ogni decisione presa viene sottoposta all'approvazione di tutti i cittadini.

E' quindi impossibile ad esempio che il massone di Brescia di cui parlava l'articolo, se dovesse tentare di manipolare una decisione politica a vantaggio dei suoi "fratelli" invece che dei cittadini, possa riuscire a smuovere l'ago della bilancia democratica anche di poco, perché qualsiasi cosa faccia dovrà comunque passare dalle forche caudine del voto di tutti i cittadini di Brescia. E se la maggioranza dei cittadini vedranno che quella legge non fa i loro interessi, bensì quelli di una ristretta minoranza, la bocceranno senza pietà.

Solo nel vecchio sistema politico rappresentativo, la presenza di un eletto massone diventava un rischio. Infatti se lo stesso massone fosse eletto in una lista tradizionale, dove avrebbe reale potere decisionale e non sarebbe solo un semplice portavoce dei cittadini come nel M5S, ci sarebbe senza dubbio il rischio di vedere quella lista diventare solo lo strumento di potere di una minoranza occulta.

Siano quindi i benvenuti nel M5S tutti, di qualsiasi fede o appartenenza, che abbiano giurato obbedienza a questa o quella società segreta o setta, non importa.

Il M5S non teme di essere aperto a tutti proprio perché, per la prima volta, tutti ne avranno giovamento in egual misura.









giovedì 15 novembre 2012

La Politica dell'Applausometro e Quella di Liquid Feedback




La signorina Salsi è una giovane attivista da tempo sospettata di essere una infiltrata del PD nel movimento 5 stelle. Famosa per aver sabotato l'immagine del movimento andando in TV a Ballaro', è stata utilizzata dai media per simulare una spaccatura all'interno del M5S che in realtà non c'è, ma che chi osserva da fuori finisce per ritenere stia divorando il movimento in chissà quale guerra fratricida. In realtà sono bastati due infiltrati ben piazzati come Salsi e Favia, per dare modo ai giornali di sollevare un polverone sufficiente ad oscurare ogni dibattito sui contenuti del programma del movimento 5 stelle.

Non stupisce quindi che quando ieri, dopo una seduta di applausi di pochi colleghi ad una riunione, i giornalisti abbiano subito commentato la notizia dicendo che la ribelle ha ottenuto la fiducia del movimento nonostante sia andata contro i principi del movimento 5 stelle, sperando di scatenare un conflitto interno.

Ma non ci cascheremo. Grillo sul suo blog ha giustamente scritto che la democrazia non si fa con gli applausi e le strette di mano, e che nel regolamento 5 stelle è indicato chiaramente il modo in cui si debbono svolgere votazioni per la riconferma degli eletti.

I Bolognesi per primi dovrebbero contestare tali metodi. Il M5S è basato sui principi di Democrazia Diretta, il che significa che sono i cittadini e solo i cittadini a potere votare e riconfermare un portavoce. I portavoce non si possono riconfermare tra di loro, perché non hanno alcun potere decisionale. Sono solo dei DIPENDENTI dei cittadini, e a loro rispondono, non ai loro colleghi. La politica autoreferenziale è esattamente il cancro che divora le istituzioni del nostro paese e che il M5S cerca di spazzare via.

La Democrazia Diretta richiede innanzitutto RIGORE.

Rigore significa votazioni regolari indette tra tutti i sostenitori del movimento 5 stelle via web, e non solo pochi amici in una sala privata che applaudono dopo un discorso senza contraddittorio.

L'applausometro e l'auditel usato dai vari Berlusconi lo lasciamo alla vecchia politica delle apparenze.

Il Movimento 5 stelle per le sue decisioni deve utilizzare solo votazioni rigorose effettuate tramite il software web open source Liquid Feedback, che consente non solo il contraddittorio ma anche di presentare opzioni alternative, soluzioni collegiali condivise, ed eventualmente presentare fatti documentati ai votanti prima del voto. Inoltre garantisce che l'esito del voto non sia manipolato numericamente ma rifletta realmente la volontà degli elettori grazie al metodo Cloneproof Schwartz Sequential Dropping.

La politica è una cosa seria, da cui dipende la vita della gente, e Liquid Feedback è l'unico sistema di voto online matematicamente sicuro e certificato contro le manipolazioni.

Lo hanno usato con successo nella Lista 5 Stelle Sicilia, e lo stanno adottando sempre più liste.

Quindi fino a quando non ci sarà un esito certificato tramite mezzi di voto sicuri e democratici come Liquid Feedback, la Salsi NON E' AFFATTO RICONFERMATA NEL SUO RUOLO.

Si sottoponga ad una VERA votazione su Liquid Feedback, anche solo limitata agli elettori del M5S di Bologna, e vedremo se sarà riconfermata.

Personalmente una persona che ha capito così poco dello spirito del movimento 5 stelle dubito che possa trovare il consenso tra i sostenitori del movimento.



venerdì 9 novembre 2012

Il Ritardo di Grillo e Casaleggio su Liquid Feedback



Molti cittadini lamentano il ritardo di Beppe Grillo e di Casaleggio nell'implementare la promessa piattaforma di Democrazia Diretta online, Liquid Feedback.

Ad esempio NICO scrive nel Forum del Movimento 5 Stelle:

"Senza democrazia liquida il M5s rimane un movimento simile ai vecchi partiti. In questo forum vedo proposte su proposte che, dopo mezz'ora, finiscono nei recessi polverosi dell'archivio dove nessuno li andrà mai a vedere! Che serve proporre se manca proprio lo strumento che puó dar voce al popolo, che serve scrivere nel forum del M5s se poi nessuno ha la possibilità di votare? La piattaforma di liquid feedback del movimento é stata auspicata, progettata, pretesa, annunciata, localizzata ma non ha mai visto la luce. Senza liquid feedback e la democrazia liquida degli iscritti al forum, il m5s rimane espressione della volontà di pochi e non certo degli iscritti. Eppure sono passato due mesi da quando Grillo ha annunciato l'imminente pretura della piattaforma per votazioni online ma, se non in forma localizzata in alcune città, non esiste ancora! Le politiche sono imminenti: come si voteranno gli attivisti candidati? Come si voteranno i punti del programma da presentare agli elettori? Il m5s dev'essere espressione della volontà popolare, non espressione di pecoroni che s'accodano all'urlatore di turno! Abbiamo una sola occasione per prendere le redini del nostro paese, sfruttiamola fino in fondo cercando di non consegnare il nostro futuro nelle mani di una sola persona, sebbene la si consideri motivata da buone intenzioni, ma rimettiamo il nostro futuro nelle nostre mani! La proposta é semplice: piattaforma liquid feedback attiva e subito disponibile per gli attivisti e gli iscritti al forum del m5s, per dar voce alla volontà della gente. Se cosí non fosse ci ritroveremo in parlamento un nuovo partito, ma con le consuete vecchie abitudini, senza alcun strumento di controllo e di proposta quale potrebbe essere la democrazia liquida! Invito coloro sentissero l'importanza della piattaforma liquid feedback a far sentire insistentemente la loro voce nel pretendere che venga ascoltata e non archiviata nei recessi di questo forum!"

NICO ha pienamente ragione. 

I candidati eletti NON DEVONO AVERE ALCUN POTERE DECISIONALE, ma essere, come dice Grillo, SOLO DEI PORTAVOCE.

Il M5S e' un partito di Democrazia Diretta, come il partito dei Pirati in Germania. Il che significa che l'eletto e' solo un PORTAVOCE, non prende alcuna decisione.

Le decisioni le devono prendere i cittadini iscritti al movimento tramite votazioni online, e poi l'eletto votera' in parlamento in base all'esito della votazione. Basta studiarsi come funziona il partito pirata da 6 anni in germania. Se si segue lo stesso modello, gli eletti del M5S conteranno meno di zero, prenderanno solo lo stipendio, tra l'altro autoridotto secondo le regole 5 stelle a massimo 5000 euro lordi, ovvero circa 2500 euro netti.

Per fare queste votazioni online però serve Liquid Feedback, l'unico portale provato su strada con successo per anni dal partito tedesco, sdoganato in Italia da trasmissioni come Piazza PulitaServizio Pubblico di Michele Santoro, e sperimentato politicamente dal Movimento 5 Stelle Sicilia per far stendere e votare ai cittadini stessi tutte le voci del programma per le elezioni regionali.

Dobbiamo smettere di accentrare il potere nelle mani degli eletti, perché è proprio quella la causa della corruzione facile. Se a votare le leggi fossero non 1000 parlamentari ma milioni di cittadini, corrompere tutti sarebbe impossibile. Per questo la democrazia diretta sta avendo successo in germania.

E per quelli che dicono che i cittadini non sanno governarsi da se perché non hanno le competenze adeguate:

LE COMPETENZE NON SERVONO NE AGLI ELETTI NE A NOI ISCRITTI CHE LI GUIDIAMO DALLA RETE!

Pensate forse che i parlamentari che votano sulla sanita' o sull'edilizia abbiano lauree in medicina o ingegneria civile? Molti che siedono in parlamento non sono neanche laureati!

Secondo quanto indica la costituzione i parlamentari quando devono decidere su materie complesse consultano (o meglio, dovrebbero farlo!) una commissione di esperti, scelti tra i luminari del campo, che studia il problema e scrive una relazione dei pro e dei contro che poi presenta al parlamento.

E il M5S fa lo stesso quando Grillo consulta i Premi Nobel o gli esperti di energie rinnovabili. Ma l'ultima parola non spetta mai ai tecnici, ma ai cittadini, perche' sono loro che pagano e soprattutto sono loro che soffrono le conseguenze della legge sulla loro pelle.

Quindi se vogliamo fare davvero Democrazia Diretta, apriamo il portale Liquid Feedback e diamo un calcio in culo a questi politici e governiamoci da soli!

mercoledì 7 novembre 2012

La TV è un mezzo di propaganda unidirezionale usato dai venditori di favole



Che tristezza sentire gli sgherri del PD-meno-L che non hanno mai avuto voce in capitolo nella gestione del partito e che hanno sempre e solo preso ordini dal suo padrone e proprietario de facto, DeBenedetti, accusare Beppe Grillo di dittatura per aver detto ai suoi di non andare in TV.
Ce ne fossero in italia di persone che dopo aver fondato un movimento si limitino ad elencare solo una serie di regole (dettate poi dal semplice senso comune) e poi lascino le decisioni ai cittadini tramite un portale web come Liquid Feedback (usato ad esempio in Sicilia con successo per fare il programma della lista 5 stelle regionale).
Come si fa a non capire che la TV e' l'antitesi di un movimento di Democrazia Diretta, e quindi incompatibile con il movimento 5 stelle?

La TV e' UN MEZZO DI COMUNICAZIONE UNIDIREZIONALE e quindi adatto solo alla propaganda falsa e bugiarda della vecchia politica che non voleva ci fossero feedback perche' sapeva di dire menzogne.
La nuova politica della Democrazia Diretta usa internet in modo BIDIREZIONALE, perche' necessita dell'interattività per consentire al popolo di guidare i politici e non il viceversa, e perche' come dice Grillo la rete non perdona, se dici una cazzata ti sputtanano subito nei commenti.
Chi usa la TV per fare politica e' disonesto perche' parla sapendo che i cittadini non possono rispondere e controbattere, e quindi puo' dire tutte le falsita' che vuole, senza timore di essere scoperto.
La politica non dovrebbe mai usare la TV in quanto e' un atto di disonesta' nei confronti dei cittadini, e' una posizione di falsa autorita' schermata dalle critiche grazie alla unidirezionalita' del mezzo. Senza quella difesa disonesta questa classe politica non avrebbe MAI potuto arrivare al potere, perche' le loro bugie e le loro promesse mancate ( e il web non dimentica ) gli si sarebbero ritorte subito contro, mandandoli a casa con la coda tra le gambe.
Ma naturalmente questo romperebbe le uova le paniere a coloro che tengono i fili dei burattini che siedono in parlamento.