venerdì 23 novembre 2012

Parma 5 Stelle: Perché la Democrazia dei Sondaggi non è Democrazia Diretta




Federico Pizzarotti, il celebre sindaco del Movimento 5 Stelle di Parma, sta facendo un ottimo lavoro. Lo si vede anche grazie alla totale trasparenza con cui opera. Non vi è riunione o attività del comune che Pizzarotti non trasmetta su YouTube.

Considerato il disastro finanziario in cui i precedenti partiti hanno lasciato la città, il fatto che riesca ad andare avanti è di per se un fatto straordinario, ed ha sicuramente la mia stima come quella di tanti sostenitori del M5S.

Purtroppo però Pizzarotti ha una visione errata della Democrazia Diretta che, se dovesse prendere piede, rischierebbe di danneggiare l'intero movimento.

Il suo modo di intendere la Democrazia Diretta promessa in campagna elettorale dal Movimento 5 Stelle si riduce infatti a dei sondaggi online.

Sicuramente sono un enorme passo avanti rispetto alla totale assenza di alcuna interazione tra governo della città e cittadini che caratterizzava le precedenti amministrazioni, e sicuramente Pizzarotti lo fa con impegno e in buona fede. Ma se non si accorge presto del suo errore, rischia di farsi scoppiare in mano un caso capace di gettare discredito sull'idea stessa di democrazia diretta e quindi sul M5S.

Per capire di cosa parlo, è necessario comprendere la differenza che passa tra una Democrazia dei Sondaggi, e una Democrazia Diretta.

Una Democrazia dei Sondaggi è un tipo di democrazia dove chi governa consulta il popolo per mezzo di sondaggi che sono costituiti in sostanza da una serie di domande a scelta, ed in base a quale di queste scelte ottiene più consensi si comprende quale sia l'opinione del popolo su certe decisioni del governo, e quali sono le priorità più sentite. In base a questi sondaggi il governo formula e poi realizza uno o più decreti o dei provvedimenti di legge che a lui sembrano rispondere alle esigenze che i cittadini hanno espresso nei sondaggi.

Una Democrazia Diretta invece è un tipo di democrazia dove chi governa è il popolo. Punto. Cosa significa? Le seguenti cose:

1) SONO SOLO I CITTADINI CHE APPROVANO O RESPINGONO. La consultazione democratica non deve essere fatta presentando al cittadino delle domande per investigare le sue opinioni sulle scelte del governo o per valutarei suoi problemi più urgenti, ma presentando al cittadino IL TESTO VERO, FINALE E DEFINITIVO DI OGNI PROVVEDIMENTO.

2) QUALUNQUE CITTADINO PUO' FARE PROPOSTE DI LEGGE AL PARI DEI MEMBRI DEL GOVERNO. Il cittadino non deve solo subire o valutare le proposte decise dal governo, ma deve POTER PRESENTARE PROPOSTE NUOVE O ALTERNATIVE E SOTTOPORLE A VOTAZIONE DEMOCRATICA, tanto quanto chiunque altro, sindaci ed eletti compresi.

3) I CITTADINI DEVONO AVERE IL PARERE DELLA COMMISSIONE BILANCIO SUI COSTI DI OGNI PROPOSTA PRIMA DI VOTARLA. Questo è il punto più importante su cui Pizzarotti è inciampato. E' facile chiedere ai cittadini se vogliono ponti d'oro o giardini fioriti in ogni angolo della città. E' chiaro che nei sondaggi i cittadini voterebbero sempre si. Ma se alle proposte da votare si inizia ad allegare anche il COSTO che quella proposta avrebbe sulle tasche dei cittadini che devono votarla, possiamo stare tranquilli che i cittadini VOTEREBBERO MOLTO MENO FACILMENTE PROPOSTE CHE INVECE SOTTO FORMA DI SONDAGGIO PASSEREBBERO FACILMENTE. Quando si tratta del proprio portafogli, i cittadini iniziano ad essere molto più responsabili e sicuramente a bocciare tutta una serie di iniziative o a usare quegli stessi fondi in modo più oculato in altri ambiti dove ritengono di averne più bisogno. I cittadini per primi se potessero votare direttamente le proposte finali in base al rapporto costi-benefici taglierebbero molte delle spese che oggi mandano in bancarotta i comuni e le regioni italiane, anche a costo di fare dei sacrifici che mai avrebbero permesso ad un politico di imporgli.


4) I CITTADINI DEVONO AVERE IL PARERE DELLA COMMISSIONE TECNICA SUGLI EFFETTI DI OGNI PROPOSTA PRIMA DI VOTARLA. Come nel punto 3, è inutile presentare sondaggi ai cittadini e chiedergli cosa preferiscono, se insieme a questi non vi sono allegati i rapporti di commissioni tecniche specificatamente formate per analizzare gli effetti del provvedimento in questione. Infatti solo valutando gli effetti positivi e negativi secondo i rapporti tecnici sulla loro vita, sull'efficacia a lungo termine, sulle conseguenze indirette e su quali classi e categorie di cittadini ne avranno maggiore o minore beneficio o danno, che il popolo può decidere in modo informato. Sapere che la costruzione di un edificio pubblico utile, ad esempio, a cui tutti di primo acchitto sarebbero favorevoli, causerà dei danni ambientali e la morte di un certo numero di membri della fauna locale, potrebbe far decidere ai cittadini di fare a meno di quell'edificio per mantenere la biodiversità e non far soffrire animali. Solo i cittadini possono decidere questo, ma solo se hanno accesso ad un rapporto tecnico che riporti lo studio delle conseguenze PRIMA di votare. Ad esempio nel caso del sondaggio realmente effettuato da Pizzarotti a Parma su quali domeniche imporre il traffico a targhe alterne, come può il cittadino scegliere se non ha di fronte i dati di analisi statistiche sugli impatti su traffico, emissioni e danni all'economia della città, per confrontarli? Come può sapere se due domeniche di seguito ha un effetto sulle emissioni maggiore o minore rispetto alla scelta delle domeniche alternate? I sondaggi offrono solo un falso senso di controllo al cittadino, mentre in Democrazia Diretta un informazione per decidere completa e accurata è un DIRITTO inalienabile del cittadino.



Quindi, come si deduce da quanto detto sopra, la Democrazia dei Sondaggi di Pizzarotti non è la strada giusta per rispettare la sovranità popolare. In qualsiasi momento un sondaggio può essere interpretato dal politico di turno e trasformato in una giustificazione per approvare qualsiasi legge si voglia. NESSUNO PUO' ARROGARSI IL DIRITTO DI INTERPRETARE LA VOLONTA' DEI CITTADINI, quand'anche avesse fatto duemila sondaggi al giorno. Nel momento in cui un Politico può fare una cosa del genere, sta strappando di mano la sovranità popolare dalle mani dei cittadini e la prende nelle sue, potendone fare ciò che vuole.

Lo stesso testo dei sondaggi ricorda spesso quello di certi referendum che chiedevano il contrario di quello che volevano dire allo scopo di confondere il cittadino. Un pericolo enorme, perché chi scrive il testo dei sondaggi di fatto può far apparire le scelte positive o negative a seconda di come le presenta nel testo. SOLO SE IL CITTADINO VOTA IL TESTO FINALE VERO E PROPRIO, E NON UN SONDAGGIO, QUESTO NON POTRA' ESSERE MAI AMBIGUO. Essendo questi la legge definitiva, non può essere scritta in modo impreciso, propagandistico o ambiguo, pena la bocciatura da parte degli organi di vigilanza.

Speriamo quindi che a Parma capiscano che è tempo di abbandonare le mezze misure approssimative e i sondaggi, e decidano di implementare una vera e rigorosa Democrazia Diretta in ogni passaggio decisionale, usando un collaudato software open source come Liquid Feedback.




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