mercoledì 30 gennaio 2013

Online il Programma Partecipato del Movimento 5 Stelle per il Lazio



Il Movimento 5 Stelle del Lazio, che ha come candidato presidente il bravissimo Davide Barillari, ha pubblicato online il risultato di un processo di Democrazia Diretta unico nella storia della politica italiana: il Programma Partecipato.

Il programma del Movimento 5 Stelle del Lazio è stato infatti realizzato non dai candidati, non da politici, e neanche da Beppe Grillo o Casaleggio, bensì direttamente e solamente dai cittadini del Lazio.

Tutte le proposte sono state fatte, discusse e votate dai cittadini tramite internet (meetup, forum, blog, Liquid feedback, etc.) o tramite banchetti fisici nelle piazze di molte città (per chi non aveva ancora internet).

Inoltre è un programma in movimento, il che significa che per i principi della Democrazia Diretta a cui aderisce il Movimento 5 Stelle i cittadini potranno fare proposte nuove o emendamenti anche DOPO le elezioni, e per tutto il corso della legislatura, tramite piattaforme di partecipazione online come Liquid Feedback, e gli eletti voteranno e proporranno le vostre idee in consiglio regionale in modo trasparente senza filtri, in quanto sono solamente dei PORTAVOCE dei cittadini.

Il movimento 5 stelle è il primo partito composto da cittadini, per i cittadini e le cui proposte politiche sono decise direttamente dai cittadini.

Ecco il programma del M5S Lazio su Issuu (ma potete scaricarlo anche in formato PDF):



Stampatelo e diffondetelo il più possibile. Siamo noi cittadini la nostra sola campagna elettorale.

Il programma sarà presentato oggi presso la Città dell'Altra Economia a Roma:



Ricordate che il programma del Movimento 5 Stelle per le elezioni Nazionali è invece disponibile in PDF a questo link.
Per ulteriori informazioni potete contattare il sito www.lazio5stelle.it



giovedì 24 gennaio 2013

Beppe Grillo: Riformare la Costituzione per Introdurre la Democrazia Diretta

Beppe Grillo sta attraversando l'Italia come uno tzunami, accolto con grandissimo entusiasmo dalla gente ovunque vada, e trasmettendo in diretta tutto via YouTube. Ma la sua non è solo una campagna elettorale per il Movimento 5 Stelle, è il vento di un cambiamento rivoluzionario del modo di fare politica.

Nel suo ultimo comizio a Pomezia (Roma), Grillo ha infatti gettato il guanto di sfida alla Democrazia Rappresentativa, annunciando la sua intenzione di riformare la Carta Costituzionale Introducendo elementi di Democrazia Diretta. Ha poi dichiarato:
"[Il problema è che] la volontà popolare viene bypassata ogni volta e mortificata. Noi vogliamo gli strumenti [di democrazia diretta] in mano ai cittadini. Io sogno che mio figlio da casa voti su un computer si o no, se andare in Afganistan o no, se stare nell'Europa si o no, se uscire dall'euro si o no. Io voglio questo.
La Costituzione non è perfetta. Calamandrei, quello che l'ha scritta, la chiamava l'incompiuta, perché diceva che non ci sono strumenti per i cittadini per controllare l'acqua pubblica e la scuola. Lo diceva chi l'ha scritta. Quindi noi non vogliamo stravolgere la costituzione, vogliamo aggiungerci ad esempio che sia obbligatorio per il parlamento discutere le leggi di iniziativa popolare. [Guardate] le nostre leggi di iniziativa popolare: ben 350 mila firme per chiedere il parlamento pulito, il limite di due legislature ed il reinserimento del voto di preferenza: cadendo il governo adesso andranno distrutte."   

Il video completo dell'intervento:



Non sono solo parole quelle di Beppe Grillo. Il progetto di Parlamento Elettronico del M5S è già in sviluppo, e vede tra i coordinatori principali proprio Davide Barillari, l'acclamato pioniere della politica digitale candidato dal movimento 5 stelle alla presidenza della regione Lazio. La piattaforma è già stata utilizzata dal M5S per far scrivere ai cittadini i programmi elettorali per le regionali di Sicilia e Lazio.

Forse è venuto il momento per gli italiani di capire che la vera guerra oggi non è tra destra o sinistra, ma tra la vecchia democrazia rappresentativa e la moderna democrazia diretta.

In altri paesi i cittadini lo hanno già capito, come nel caso del Partito Pirata in Svezia ed in Germania, che utilizzano Liquid Feedback per far partecipare direttamente ed in tempo reale i cittadini alle decisioni in parlamento:



venerdì 11 gennaio 2013

Perché Beppe Grillo Ha Offerto Una Grande Prova di Democrazia Diretta



"Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di dirlo."
- Voltaire (1694 – 1778)



La campagna elettorale di Beppe Grillo per il Movimento 5 Stelle è sempre stata volutamente provocatoria, ma ieri, in occasione della veglia per consegna dei simboli della lista elettorale al Viminale, i giornali e le tv hanno riportato una sua affermazione che ha suscitato e sta suscitando uno scalpore senza precedenti e allarme tra le fila dei suoi sostenitori.

Dai giornali più vicini al M5S (Il Fatto Quotidiano titola: Grillo: “Apertura a Casapound? Perché no, se hanno le nostre idee”) a quelli che lo combattono (La Repubblica, in prima pagina: Grillo ai fascisti di Casapound: ''Se volete benvenuti nel M5S'') è tutto uno scandalizzarsi, un piovere di critiche e di facce stupefatte.

Il problema con i giornali, ma in generale con i cittadini del nostro paese, è che purtroppo in Italia manca completamente una cultura della Democrazia Diretta. L'ignoranza in questo campo è così profonda che non se ne può neanche parlare senza vedere i propri interlocutori sbarrare gli occhi o restare basiti, fraintendendone i principi e interpretandoli in un quadro concettuale completamente errato, vittime della loro scarsa conoscenza del soggetto e dell'ormai scontata necessità di riferirsi a questa o quella ideologia preconfezionata, senza minimamente considerare che queste sono posizioni che hanno valore solo all'interno del contesto della democrazia rappresentativa, ignorando che vi siano altri sistemi di riferimento concettuali dove questi non hanno più alcun significato.

Beppe Grillo non ha fatto alcuna apertura nei confronti di CasaPound come "partito" o "movimento politico", semplicemente perché un movimento di Democrazia Diretta non può fare aperture o alleanze e non ha senso farle.

Quella di Beppe Grillo è stata la semplice constatazione del fatto che l'iscrizione al Movimento 5 Stelle è aperta a tutti, QUALI CHE SIANO LE LORO IDEOLOGIE POLITICHE, perché nessuno all'iscrizione controlla il credo politico di chi vuole unirsi al Movimento 5 Stelle.

Tutti possono andare sul sito e iscriversi liberamente.

In secondo luogo quella di Beppe Grillo è la semplice affermazione del principio della Democrazia Diretta, ovvero tutti i cittadini sono liberi di avere le loro idee e votare di conseguenza, ma Uno vale Uno. La democrazia diretta non è politica, ma è meta-politica. Significa eliminare l'oligarchia e la partitocrazia e restituire la sovranità direttamente ai cittadini. Non entra e non deve entrare mai nel merito di cosa un cittadino poi vota.

Se uno appartiene a CasaPound, e vuole votare M5S, ben venga, le sue idee saranno discusse e votate liberamente al pari di quelle di tutti gli altri, senza filtri o preconcetti, e se otterranno la maggioranza vinceranno.
Ma il solo fatto di farlo, cioè di iscriversi al M5S, implica l'accettazione di valori di Democrazia Diretta, e cioè in aperto contrasto con quelli antidemocratici del fascismo. E quindi se un cittadino che prima votava destra e faceva parte di CasaPound decide di passare al Movimento 5 Stelle, sta accettando di non imporre più le proprie idee con la forza secondo la dottrina fascista, ma di aprirsi al confronto democratico, discutendole e votandole online nel Parlamento Elettronico del Movimento 5 Stelle.

Inoltre questo è proprio il fine dichiarato di Grillo: riportare al dialogo democratico quei cittadini che, indignati dal livello di corruzione raggiunto dai politici, si sono rivolti alla destra estrema ed hanno interrotto il confronto democratico per sposare un'ideologia che vede non nel dialogo ma nell'imposizione dall'alto la soluzione ai problemi.

Grillo sta da tempo invitando quei cittadini a ritrovare fiducia nella forza dell'intelligenza e del dialogo democratico invece che in quella del bastone, dimostrandogli con i fatti che ogni cittadino può proporre e sostenere le proprie idee con metodi pacifici e democratici e vederle realizzate, senza doverle imporre con la forza. Che le barriere all'affermazione delle idee e dei bisogni dei cittadini possono venire superate facilmente attraverso metodi democratici, pacifici e usando il cervello, il dialogo e la rete, senza dover ricorrere all'imposizione di queste con la forza. Che la formula della destra estrema e di CasaPound in realtà costituisce una sconfitta dell'intelligenza umana e della sua capacità di convivere  con gli altri per costruire una società civile. E' un invito alla democrazia e alla discussione per far valere democraticamente le proprie idee ma anche quelle degli altri se si rivelano migliori.

Su questo tema Grillo sta mandando da tempo dei messaggi molto chiari allo "stato" e ai poteri forti che gli si oppongono, dicendogli che è sbagliato ostacolare il movimento 5 stelle in quanto, se non ci fosse tale alternativa a dare speranza ad una soluzione non violenta al problema della corruzione dello stato, si formerebbero immediatamente in Italia movimenti estremisti di destra, come il citato Alba Dorata in Grecia, con scopi che sono antidemocratici e dichiaratamente fascisti, che davvero costituirebbero un grave pericolo per la democrazia in Italia, perché una volta radicati sarebbe poi difficilissimo recuperarli e riportarli al dialogo democratico.

Ovviamente questo messaggio di Grillo non appare per nulla chiaro a chi non comprende i principi della Democrazia Diretta, a chi non ha la cultura necessaria per uscire dall'attuale contesto storico in cui, per colpa dei media ma anche della cultura non di massa, la Democrazia Rappresentativa costituisce l'unico orizzonte culturale, divenendo in tal modo uno svilimento di quei principi della democrazia vera che sono stati per la prima volta messi in pratica nell'Atene di Solone e di Pericle.

Come spiegare a chi non ha conosciuto che una politica show, un agone politico dove le posizioni che si fronteggiavano non sono le idee ma le bandiere dei partiti, una competizione dove i voti sono più vicini a tifi da stadio che a decisioni ponderate sui pro e i contro di una certa proposta di legge?

Come spiegare che in Democrazia Diretta improvvisamente i partiti e le bandiere politiche e ideologiche della democrazia rappresentativa perdono di significato, e che finalmente si vota per le idee e solo per le idee, invece che per le persone. Che la discussione politica diviene finalizzata a trovare il compromesso tra le proposte concrete e le soluzioni ai problemi, e non tra i partiti o gli schieramenti. Che il fine non è più battere l'avversario, ma collaborare con l'altro per trovare idee migliori, per riuscire con l'intelligenza ed il dialogo a soddisfare gli interessi di entrambi e quindi della maggioranza dei cittadini con cui dobbiamo convivere civilmente.

Il dialogo sulle idee, e non la denigrazione e l'insulto alle persone o alle bandiere, sono quindi i principi della Democrazia Diretta che Beppe Grillo ha sposato e difende, e quindi in quest'ottica le sue parole divengono quasi scontate: è ovvio che la porta è aperta anche a CasaPound, perché è aperta a tutti. In Democrazia Diretta non si ragiona più su un piano schismogenetico, calcistico, competitivo, in cui o si è con noi o contro di noi, in cui una squadra se si allea con un altra squadra allora diventa nostra nemica.

Perché non ci sono più squadre, non ci sono più partiti e non ci sono più ideologie. In Democrazia Diretta non si guarda a CHI propone un idea, ma all'IDEA. Se un idea è buona, la si vota, se non è buona si propone un'idea alternativa.


Ecco perché quando Beppe Grillo ha ascoltato le idee del rappresentante di CasaPound lo ha invitato a portarle nel M5S, dicendogli "Avete idee condivisibili, alcune più, alcune meno. Ma non vedo problemi a farvi entrare". In questa frase c'è tutta la grandezza della Democrazia Diretta, perché significa: Io non condivido alcune vostre idee, ma combatterò sempre per avere un sistema politico in cui tutti i cittadini, incluso te, possano esprimerle direttamente in modo che se considerate valide la maggioranza possa approvarle.

Non si combatte l'ideologia fascista ghettizzandola, perché così la si rende solo più radicata nelle sue convinzioni antidemocratiche. La si combatte mostrando che c'è un'altra via più intelligente, la Democrazia Diretta, per difendere le proprie idee e le proprie posizioni all'interno della collettività.

I membri del M5S che hanno capito i principi della Democrazia Diretta sono molti (anche se molta strada bisogna fare ancora per diffonderla e spiegarla), e a loro non stupisce minimamente che Beppe Grillo dica queste cose ai membri di CasaPound, e contemporaneamente sostenga la candidaturaa presidente della Regione Lazio un giovane proveniente dalle file di Rifondazione Comunista come Davide Barillari, o faccia aprire le feste a 5 stelle all'Arcigay.
Non si stupiscono perché gli orientamenti politici di questo o quel partito non lo interessano, perché il problema che il M5S si propone di risolvere è a monte: quello di riformare il sistema dello stato ed introdurre la Democrazia Diretta, eliminando la corruzione che inevitabilmente si produce nella Democrazia Rappresentativa, accentratrice del potere nelle mani di pochi e quindi oligarchica per la sua stessa natura.

Accusare Grillo di essere "di estrema destra" non ha senso in quanto Grillo è oggi il portabandiera della Democrazia Diretta, cioé una concezione della politica agnostica nei confronti di qualsiasi orientamento politico in quanto è una ideologia meta-politica, cioè è una idea politica su come si debba poi fare politica, e quindi per definizione non può discriminare in base al credo politico dell'individuo ma solo in base al rispetto delle regole della discussione politica e del ruolo degli eletti come servizio di intermediazione trasparente e fedele tra il cittadino e lo stato.

La riprova di questo è proprio nel fatto che Grillo non ha mai mandato o manderà mai via qualcuno dal movimento per le sue idee politiche, per quanto bizzarre o radicali, ma ha mandato via e manderà sempre via chi invece viola le suddette regole funzionali alla politica previste dalla Democrazia Diretta.

Favia o la Salsi non sono stati mandati via perché dissentivano sulle idee del programma e su proposte o idee, ma per il fatto di aver violato le regole fondamentali del Movimento, perché i due eletti in questione della funzione di portavoce trasparente e temporaneo che gli era stata affidata, per massimo due mandati, volevano farne nuovamente il ruolo di "politico", di qualcuno cioè che pretende di decidere per conto e AL POSTO dei cittadini, erigendosi a duce e guida, e producendosi in protagonismi e personalismi incompatibili con i principi della Democrazia Diretta e del M5S.

E' proprio questo meccanismo della Democrazia Diretta che si offre come antidoto ad ogni fascismo, in quanto in antitesi alla figura di duce autoritario l'eletto per regolamento è solo un funzionario senza potere decisionale che ha il compito di svolgere con responsabilità il suo compito di portavoce dei cittadini per il suo breve mandato e poi va via. Non mette radici, non resta li per meriti politici che non può e non deve avere, ma esegue un compito con onestà, il compito di riportare fedelmente la voce dei cittadini, garantendo ai cittadini che la volontà popolare non sarà più ignorata o ingannata, bensì rispettata, registrata ed espressa fedelmente nel processo decisionale democratico senza che nessun cittadino abbia un peso maggiore dell'altro.

La Democrazia Diretta ha avuto molti critici nel corso della storia, il primo dei quali fu Platone. Il filosofo criticava il fatto che lasciare il potere decisionale ai cittadini significava creare un governo degli ignoranti, facilmente manipolabili dai demagoghi e dai populisti, e proponeva invece un governo sorretto da un "re filosofo" o da una casta di filosofi come lui, gli unici a suo parere in grado di guidare il popolo, incapace di governarsi da se. Se questo poteva essere vero duemila anni fa, in un epoca dove l'educazione era un lusso riservato solo ai ricchi ed il 99% della popolazione era analfabeta, e dove la cultura era così costosa e faticosa che solo pochi asceti amanti della conoscenza avevano il tempo e la pazienza di studiare, oggi invece non è più vero.
Oggi con la scuola, le università e internet, la cultura è accessibile a tutti e ogni libro mai scritto ed ogni informazione mai registrata è a portata di click. Con una scuola funzionante (non è il caso italiano, ma questa è un'altra storia) ogni cittadino sarebbe sufficientemente educato da poter distinguere tra la demagogia dei mezzi di propaganda e i dati verificabili, e sarebbe quindi in grado di svolgere il ruolo di cittadino attivo e partecipe delle decisioni collettive dello stato. Solone e gli Ateniesi avevano visto lungo, erano solo stati troppo in anticipo sui tempi. Invece la formula dei "re filosofi" di Platone si è rivelata una utopia, in quanto la storia ha dimostrato che anche gli uomini di maggiore cultura e gli idealisti più puri una volta arrivati al potere si sono tutti lasciati corrompere dall'ebbrezza del comando.

Certamente dal punto di vista della comunicazione politica i titoli dei giornali di oggi potranno far perdere a Grillo il sostegno dei molti che non riusciranno a capire tutto questo. Ma gli farà sicuramente guadagnare la fiducia di quelli che sanno riconoscere l'importanza di difendere il più grande progresso culturale, tecnologico e politico che l'umanità ha mai avuto occasione di raggiungere: la Democrazia Diretta.


giovedì 3 gennaio 2013

Intervista a Davide Barillari: Un Pioniere della Politica Digitale Candidato Presidente Della Regione Lazio


Per il Movimento 5 Stelle questi sono giorni di fuoco. Prima delle elezioni nazionali, c'è la difficile impresa di vincere le elezioni Regionali, avendo contro tutti i media e le istituzioni.

Ma i cittadini e gli attivisti del M5S stanno facendo miracoli, ispirati dal coraggio incredibile di Beppe Grillo. Dopo la Sicilia è il turno del Lazio. L'impresa che in Sicilia è riuscita a Giancarlo Cancelleri, deve riuscire nel Lazio a Davide Barillari.

La notizia della sua elezione tra i membri del movimento 5 stelle del Lazio, rigorosamente svoltasi online tra gli iscritti, è stata data tempo fa dal Blog di Beppe Grillo:

"Nel Lazio dei Fiorito, dei Maruccio, dei festini a base di ostriche e champagne, mentre la gente non arriva alla fine del mese, c'è un Movimento di persone perbene che ha deciso di riappropriarsi della sua Regione. Questi cittadini 5 Stelle si sono incontrati dal vivo ed in rete ed hanno costruito un percorso fatto di idee, proposte, coraggio e determinazione. I gruppi locali degli attivisti del Movimento 5 Stelle hanno individuato i loro portavoce consiglieri ed hanno votato in rete il loro portavoce candidato presidente Davide Barillari. Da oggi, quindi, inizia il percorso di presentazione della lista M5S anche nel Lazio. Ci hanno provato in tutti i modi a fermarci: inerzia voluta della Polverini, sentenze del TAR, ricorsi, sentenze del Consiglio di Stato, decreti, di nuovi ricorsi, commissari ad acta, di nuovo decreti. Ma noi ci siamo. Il 3 e 4 febbraio (o qualunque nuova data si inventeranno) il Movimento 5 Stelle Lazio ci sarà e votandolo le persone perbene del Lazio metteranno finalmente cittadini onesti dentro il Consiglio Regionale. Ci vediamo in Regione e per loro non sarà un piacere."

Davide Barillari è tra gli attivisti del Movimento 5 Stelle il maggiore sostenitore della Democrazia Diretta e Liquida, ed è quindi molto promettente per il futuro dell'e-democracy in Italia che sia stato scelto per essere il candidato presidente per il M5S alle prossime regionali.

Davide Barillari è già famoso per il suo attivismo. Infatti oltre ad essere il responsabile tecnico per i server Liquid Feedback del Movimento 5 Stelle di Roma e del Lazio, è un eroe dei movimenti per i diritti civili e politici online ed un pioniere della rivoluzione della politica digitale.

Impiegato in IBM Italia, dove lavora come consulente informatico dal 1996, è stato l'organizzatore nel 2007 del primo sciopero virtuale al mondo, svoltosi in Second Life (fatto che ebbe grande risalto sui giornali di tutto il mondo, con 2000 avatar partecipanti da 17 paesi) in seguito al quale ha ottenuto importanti risultati sindacali, tra cui il ripristino del premio di risultato per 8000 lavoratori e le dimissioni dell'amministratore delegato di IBM Italia. In Italia ne hanno parlato diversi giornali.



Per aver realizzato il primo sciopero virtuale al mondo è stato premiato dal Senato Francese, ricevendo il riconoscimento di "NetXplorateur of the year 2008", a cui sono seguiti altri riconoscimenti internazionali a Barcellona, Cipro, Città del Capo e all'Università di Pavia.

Il suo attivismo digitale senza frontiere non è naturalmente piaciuto al sindacato di cui era rappresentante ( FIOM/CGIL ), sindacato che aveva immediatamente compreso il pericolo di vedersi scavalcato da una rete internazionale di dipendenti capace grazie ad internet di mettere la IBM in difficoltà molto più di quanto possano fare sindacati locali limitati al territorio.

Di conseguenza, come lui stesso scrive"per aver messo in discussione radicati equilibri politici grazie all'uso del web 2.0, venni gentilmente "accompagnato alla porta" dalla FIOM/CGIL. [...] ma ora, senza la copertura della CGIL, subisco pesanti ritorsioni aziendali e arrivo ad un passo dal licenziamento dopo 2 lettere ufficiali di richiamo e nessun tentativo di discussione da parte dell'azienda. Sono solo contro una multinazionale, nel silenzio del sindacato. Deluso e amareggiato, abbandono per sempre l'attività sindacale".


Ecco un video dello sciopero:


Per capire meglio Davide e il suo ruolo nel Movimento 5 Stelle abbiamo deciso di intervistarlo:

Pasquino - Davide, dal tuo curriculum si evince che ti sei prima avvicinato e poi allontanato dal mondo del sindacalismo e della sinistra radicale. Cosa cercavi e non hai trovato in quei movimenti, portandoti poi ad optare per il Movimento 5 Stelle?

Davide Barillari - Dal mio curriculum credo si possa notare lo spirito con il quale mi sono avvicinato in passato sia alla sinistra e al sindacato, e quali attivita' ho svolto. Mai in prima linea o cercando posizioni di potere. Esperienze che comunque tengo a precisare considero esaurite, e anche diverso tempo fa... dico esaurite, perche' avendole vissute dall'interno, mi hanno portato a riflettere sui grossi limiti che ho potuto constatare sulla mia pelle.
In rifondazione, ormai parliamo di oltre 10 anni fa, ho imparato a credere nei valori dell'uguaglianza e dell'attenzione verso le fasce deboli della popolazione...ma il progetto politico di rinnovamento, ingabbiato nella struttura gerarchica del partito e dell'ideologia, mi ha mostrato piu' volte i suoi limiti. Cosi' come nel sindacato: lotte di potere, privilegi, cariche a vita...e impermeabilità alle innovazioni e al rinnovamento. Ho provato a cambiare dall'interno, ma sono stato isolato...nonostante la prova dei risultati che stavamo ottenendo (mi riferisco al primo sciopero virtuale al mondo...sono stato premiato dal senato francese, e invece deriso qui in Italia). Tutto questo mi ha profondamente deluso, e mi ha avvicinato all'esperienza del volontariato: in questo mondo ho trascorso i miei ultimi 10 anni di attivismo. Nel volontariato aiuti gli altri senza correre per il potere personale o il protagonismo. Qui mi sono realmente identificato e ho trovato me stesso... nel commercio equo e solidale, nel consumo critico, nelle mille lotte per difendere il territorio dal cemento e dalle grandi opere. Il moVimento 5 stelle per me e' stata la naturale evoluzione di tutte le battaglie nelle quali ero impegnato in prima persona con tutti i miei amici... dalla difesa dell'ambiente, ai beni pubblici, alla giustizia e alla solidarietà. Cio' che non riuscivo a trovare in un'esperienza di partito o di sindacato, l'ho trovata qui nelle 5 stelle. Il concetto "uno vale uno" e' davvero rivoluzionario, e non avere gerarchie che decidono al posto tuo e autorizzano a dire/fare solo quello che vogliono loro, e' uno degli elementi più affascinanti e innovativi della nostra "rete di cittadini 5 stelle". Una politica dal basso senza filtri e impostazioni ideologiche.


Pasquino - Le dinamiche della spartizione del potere nei partiti sono tra le cose che il Movimento 5 Stelle combatte più duramente. In che cosa secondo te il M5S è stato diverso nel tuo caso? Come sei divenuto da semplice attivista a candidato presidente del Movimento 5 Stelle?

Davide Barillari - Il fatto che io sia candidato alla presidenza della regione e' la prova piu' evidente che una persona qualsiasi, un attivista che non ha nessuna amicizia importante, parenti illustri o contatti con politici che lo sponsorizzano... una persona che non ha cordate o "lobby" di potere che
lo sostengono e lo spingono avanti, che non ha bacini di voti a cui rispondere.... una cittadino normale che prende tutti i giorni i mezzi pubblici e gira in bicicletta, una persona come tutte le altre che ha un lavoro difficoltà ad arrivare a fine mese, puo' diventare presidente della regione. non il solito politico che fa di tutto per occupare la poltrona e sicuramente non ha problemi a pagare il mutuo a fine mese.
questa e' davvero la forza del nostro moVimento: cittadini dentro le istituzioni a fare gli interessi SOLO degli altri cittadini... non delle mafie, delle lobby, dei soliti "potenti". Mi chiedo, nei partiti tradizionali, dal PDL al PD, cosa una persona deve fare per arrivare ad essere candidato alla presidenza della regione... penso a Formigoni, alla Polverini, a Storace o a Zingaretti.
Quanti anni di spintoni e favori per fare carriera politica? Diventare aiutante di qualche politico importante sperando poi di essere tu a sostituirlo e prendere il potere al suo posto? Queste persone quanti compromessi o promesse hanno già fatto, ancora prima di essere eletti, per cercare voti e per costruirsi le amicizie "che contano"... e poi... una volta eletti, quanti favori devono restituire a chi li ha sostenuti durante la campagna elettorale? (ai costruttori, a chi hai promesso un appalto o un posto in regione, ecc.) Nel moVimento 5 stelle è completamente diverso... normali cittadini che hanno dimostrato in tanti mesi di essere attivisti impegnati e propositivi, non autocandidati ma scelti da altri attivisti per essere dei portavoce dei cittadini.
Dietro di noi non abbiamo nessun interesse di nessuna lobby da difendere. il nostro unico interesse e' per il bene collettivo di tutti.



Pasquino - Sei famoso per essere stato un pioniere della politica fatta attraverso la rete. Esperienze come lo sciopero virtuale su Second Life quale opinione ti hanno lasciato riguardo alla sua efficacia e alle prospettive per il futuro della società?

Davide Barillari - Io credo che in Italia abbiamo delle forze davvero innovative: giovani che scalpitano per creare, sviluppare, migliorare... menti che pensano al futuro e hanno proposte che ci porterebbero ai piu' alti livelli europei. Ma in Italia c'è un tappo... un senso di rassegnazione, di paura di rinnovamento, di stanchezza mentale. Perché i partiti e la politica hanno bloccato o rallentato tutto cio' che significa cambiamento: grossi interessi nel lasciare le cose come stanno (costruiamo grandi opere anche se inutili per riempire le tasche dei soliti noti, lasciamo la sanita' in mano ai privati cosi' guadagnano ancora di più, affossiamo la cultura e la scuola per lasciare i giovani nell'ignoranza, ecc).
La rete è uno dei mezzi per rompere questo assurdo meccanismo: la rete è trasparenza, informazione, partecipazione. La rete sta facendo crollare il muro di menzogne che ha messo in piedi tutto il sistema che vuole conservare se stesso.
La rete è stato il mezzo per lanciare lo sciopero virtuale che nel 2007 ho contribuito ad organizzare.
Questo era un evento completamente fuori dalla logica sindacale: iniziative tradizionali (scioperi, volantinaggi, assemblee) non avevano condotto a nulla. Ma avevamo trovato il punto debole della multinazionale: l'immagine.
E su questo abbiamo colpito, tramite la rete, creando un'iniziativa mediatica che poteva mettere in discussione la strategia dell'azienda. Infatti questa azienda aveva deciso unilateralmente di togliere il premio di risultato, con una perdita economica significativa per tutti i lavoratori italiani. Usare la rete era un'idea nuova, incontenibile: in particolare usare secondlife, luogo virtuale dove all'epoca l'azienda stava investendo milioni di dollari per rilanciare la propria immagine.
Un nuovo terreno di scontro, dove avevamo gli stessi mezzi e potevamo scendere sullo stesso piano.
Una battaglia combattutta con nuove regole e su un nuovo terreno, dove i lavoratori erano allo stesso livello dei manager.
E qui abbiamo vinto: abbiamo esteso la lotta oltre i confini nazionali, facendo rete e parlando di un problema italiano diventato un problema di tutti i lavoratori del mondo... risultato: oltre 2000 avatar provenienti da decine di paesi hanno partecipato allo sciopero virtuale a staffetta, portando i problemi all'attenzione di tutti i giornali internazionali.
Dal virtuale al reale: l'amministratore delegato dopo venti giorni si è dimesso e i lavoratori hanno ottenuto il premio di risultato e il contratto integrativo aziendale, che tante lotte "tradizionali" non erano riuscite ad ottenere. Su internet trovate tanti dettagli e dei video di quello che abbiamo fatto, aprendo la strada a iniziative di lotta via internet.
Ho raccontato questa esperienza in diverse universita' e in tanti incontri internazionali. Siamo stati un esempio... di come una buona idea, nata dal basso, autoorganizzata e praticamente a costo zero, può mettere in rete tante persone... e grazie all'intelligenza collettiva, possiamo piegare una ricca e potente multinazionale.
Questa è una prova di come anche la politica può essere piegata in basso, può tornare in mano ai cittadini. Noi conosciamo i problemi perché come precari, come pendolari, come vittime della malasanità, viviamo sulla nostra pelle tutti i mali del nostro paese. E noi abbiamo le soluzioni e le idee per andare oltre. Il futuro è nostro, e ce lo stiamo riprendendo dalle mani dei politici affaristi e dalle lobby che stanno bloccando ogni sviluppo.

Pasquino - Uno dei punti del programma del Movimento 5 Stelle è l'accesso ad internet come diritto inalienabile di ogni cittadino, in quanto necessario per la sua partecipazione democratica alla gestione e alle decisioni collettive che riguardano la cosa pubblica. Se sarai eletto, quale priorità darai a questo punto?

Davide Barillari - Il nostro programma, al quale lavoriamo da molti mesi tramite tavoli di lavoro aperti a tutti i cittadini, fra pochissimo sarà lanciato in rete. In modo che ogni persona possa leggerlo, rileggerlo e mandarci commenti e suggerimenti. Un work in progress senza fine, anche dopo le
elezioni. Un programma aperto e dinamico, al quale tutti e dico davvero TUTTI possono contribuire. Questa e' una grandissima differenza con i programmi "a scatola chiusa" dei partiti tradizionali.
L'accesso ad internet per il moVimento 5 stelle è un bene comune, un diritto da difendere ed estendere.
Purtroppo la nostra regione è vittima di ciò che le giunte precedenti hanno fatto... un buco nella sanità di oltre 12 miliardi di euro. Grazie a Storace, "mister debito", ma anche Marrazzo e Polverini. Qui spenderemo tutte le nostre forze, per ricostruire la governance sanitaria fondata sulla trasparenza, sull'onestà e sul diritto a curarsi che deve essere gratuito e pubblico. I trasporti e l'ambiente sono priorità ancora più importanti: siamo di fronte ad emergenze ambientali enormi, che affronteremo dal primo giorno. Questo per dirti che internet rientra nel nostro programma e sara' un mezzo fondamentale per portare verità e trasparenza.
Utilizzeremo internet per aprire le porte della regione... l'obiettivo è dare a tutti i cittadini gli strumenti per partecipare direttamente alla vita pubblica, sia mostrando cosa succede nelle stanze del potere (fino ad oggi chiuse e impermeabili all'informazione) e sia per attivare canali diretti per far si che ogni persona possa indirizzare direttamente le scelte del consiglio regionale.

Pasquino - Insieme ad altri sei responsabile dei server Liquid Feedback che consentono la Democrazia Diretta all'interno del movimento 5 stelle per il Lazio. Se sarai eletto, nel prendere le decisioni consulterai quando tecnicamente possibile la volontà dei cittadini tramite Liquid Feedback? Ed agirai sempre in accordo con il voto espresso dai cittadini in tal modo anche se questo dovesse essere diverso dalla tua opinione? Oppure sceglierai di dimetterti dal ruolo per non votare qualcosa in contrasto con la tua coscienza?

Davide Barillari - Sono stato uno dei promotori del progetto democrazia liquida all'interno del moVimento 5 stelle, perche' ritengo che ogni persona abbia il diritto e il dovere di partecipare direttamente ad ogni scelta che lo possa riguardare. Non più delegare dei nostri rappresentanti che una volta eletti, per 5 anni, fanno ciò che vogliono. La partecipazione diretta dei cittadini permette non solo di controllare i nostri "dipendenti" nelle istituzioni, ma anche di indirizzarli costantemente sui problemi reali. Stiamo lavorando per attivare strumenti di democrazia diretta che permettano tutto questo. Noi siamo portavoce e saranno i cittadini a decidere sul nostro operato in regione.
Liquid Feedback è uno degli strumenti di democrazia liquida che ci permetterà di lavorare a strettissimo contatto con le idee e le proposte dei cittadini laziali. Ogni portavoce del moVimento 5 Stelle prima delle elezioni sottoscriverà un codice etico, che garantirà che ogni decisione o votazione che prenderà in consiglio regionale sara' solo negli interessi dei cittadini. Parteciperemo ad assemblee periodiche aperte a tutti i cittadini nelle quali spiegheremo cosa abbiamo fatto e cosa non abbiamo fatto: solo con la fiducia dei cittadini, valutata ogni anno, continueremo a lavorare. Essendo un portavoce, se non avrò la fiducia dei cittadini o avrò evidenziato comportamenti scorretti o che non corrispondono a quanto deciso dai cittadini, sarò pronto a dimettermi.

Pasquino - Le pressioni su un politico possono essere davvero forti, e spezzare anche le schiene più diritte. Il Movimento 5 Stelle dichiara di voler combattere il rischio di corruzioni e minacce nei confronti dei politici eletti adottando una politica di totale trasparenza. Se sarai eletto, quali strumenti pensi di utilizzare per documentare ai cittadini la tua attività politica quotidiana e per fornirgli informazioni che non siano distorte dai media? E quali meccanismi di garanzia pensi di mettere a disposizione del cittadino per assicurare l'affidabilità di quelle informazioni?

Davide Barillari - Utilizzeremo tutta la potenza della rete per raccontare quello che facciamo e raccogliere indicazioni e suggerimenti su come andare avanti, sulle tante questioni che affronteremo. Dai blog, ai forum di discussione, a youtube, agli strumenti di democrazia liquida... la rete sarà inondata da informazioni che documenteranno tutti gli scandali, gli appalti, le fatture e gli intrallazzi che non verranno più tollerati. Costruiremo fin dal primo giorno una cultura di legalità, giustizia e trasparenza. La rete non ha i filtri dei giornali e delle televisioni, quindi sarà il nostro strumento di informazione. Ma non solo: parteciperemo ad incontri con i cittadini, continueremo a lavorare dal basso dei tanti gruppi e nei meetup che sono presenti in ogni municipio di roma e in ogni citta' della provincia. La rete, ma non solo quindi. Ogni cittadino, tramite il gruppo che lavora sul territorio e che fa riunioni settimanali, potra' sapere direttamente cosa stiamo facendo in regione e farci avere ogni idea o suggerimento.

Pasquino - Infine, pensi che un giorno vedremo il Parlamento odierno chiuso e sostituito dal Parlamento Elettronico di tutti i Cittadini Italiani? O pensi che la Democrazia Diretta sia un obiettivo troppo utopistico per il sistema politico italiano, e che si dovrà scendere comunque a compromessi con le forze della partitocrazia?

Davide Barillari - Stiamo iniziando a percorrere i primi passi in questa direzione. La democrazia diretta non e' un obiettivo utopistico: il potere deve tornare in mano ad ogni singolo cittadino, che potrà decidere del proprio futuro e poter scegliere in prima persona. La strada è lunga e non sappiamo quando e come ci arriveremo.
Però siamo certi che la cittadinanza attiva puo' contribuire direttamente a costruire il futuro di questo paese. L'intelligenza collettiva ha la soluzione ai problemi più grandi che ci affliggono. I partiti non rappresentano piu' nessuno, perche' in tutti questi anni si sono troppo legati al mondo finanziario, economico e speculativo....solo i cittadini possono riprendere in mano tutta la politica, quella vera... e cambiare tutto, per sempre.

Pasquino - Grazie Davide, e auguri.