martedì 28 maggio 2013

Amministrative 2013: Il Vero Nemico del M5S è il Clientelismo


"Dicono che apparteniamo tutti al castello e che non esiste distanza e non c'è niente da colmare, il che forse in generale è vero, ma purtroppo abbiamo avuto occasione di vedere che, al momento buono, non è vero affatto." - Franz Kafka, "Il Castello" 


Negli ultimi due giorni di elezioni amministrative un italiano su due ha preferito rimanere tra le mura domestiche o andare alla partita. Ha preferito fregarsene, lasciar decidere ad altri. Tanto i media lo hanno convinto che non cambia mai nulla, e che il M5S pensa solo agli scontrini.

L'altro italiano invece ha votato. Ma non ha votato per cambiare le cose, anzi. Ha votato per far restare tutto uguale. Il 40% ha votato di nuovo PD, e il 30% PDL. E la ragione per cui questo è avvenuto è che in Italia la politica è una macchina che funziona in modo molto diverso da come raccontano i giornali o le tv. In Italia i cittadini non votano per le idee, o per il reale valore dimostrato dai politici. Votano per motivi clientelari.

A Siena, nonostante tutto quello che si sono rubati ha avuto la meglio un azionista di MPS candidato con il PD. A Brescia si sono presentati gli stessi candidati della volta scorsa, come se il tempo, lungi dal correre, fosse fermo. Ad Avellino la candidata del M5S Tiziana Guidi ha dichiarato: "I tre quarti dei candidati a sindaco sono dei figuranti. La vera campagna elettorale la stanno facendo Ciriaco De Mita e Nicola Mancino, come sempre dietro le quinte", promettendo favori e posti pubblici. Il clientelismo non è una cosa nuova. E' sempre esistito.

Prendiamo Roma ad esempio. Molti credono che il M5S non abbia vinto a Roma perché un volto nuovo, il palazzinaro Marchini, è stato creato dal nulla e presentato come novità dalle TV, allo scopo di rubarci gli elettori. In parte è vero, ma non spiega come il 70% possa aver votato PD e PDL.

Altri ritengono che la colpa sia da attribuire all'essere andati in TV, aver accettato di essere messi nel tritacarne mediatico dove il candidato De Vito, onesto avvocato che ha sempre combattuto per i diritti civili, si è trovato contro vecchi volponi con staff di spin doctor alle spalle che conoscevano le domande dei giornalisti in anticipo (come accaduto a su La7 a Piazza Pulita, trasmissione a cui infatti perfino il bravissimo Travaglio ha detto che non sarebbe andato mai "per motivi igienici"). Ma anche questo non basta. A livello comunale i cittadini vedono con i loro occhi i disastri delle amministrazioni PD e PDL ogni giorno. I lavori e i cantieri aperti e mai chiusi, gli ospedali costruiti e abbandonati a marcire, la criminalità dilagante, la totale assenza di servizi per i turisti, il traffico perenne ed insostenibile dovuto ad una pianificazione urbana finalizzata solo a vomitare cemento in cambio di appalti per gli amici. No, i cittadini sanno bene cosa hanno votato.

Altri ancora ritengono che sia la conseguenza di aver deluso i nostri elettori. Non per quello che abbiamo fatto, ma per quello che è stato riportato faziosamente dai media.

Questi veri signori delle sorti del paese sono sempre al lavoro per screditarci 24 ore su 24, come fossero comandati e coordinati da una mano invisibile facente capo ai poteri finanziari che le controllano e che sono (non a caso) anche quelli dietro i partiti.
Ed è quindi conseguenza naturale che avendo tutta la stampa ed i media del paese contro, in una unica e quanto mai rara sinergia di intenti diffamatori mai vista in altri paesi, sentendo parlare solo dei nostri scontrini e delle nostre gaffe, mentre si tacevano tutte le straordinarie proposte di legge presentate e le battaglie per i loro diritti, il cittadino abbia visto proiettata di fronte a se una falsa immagine, un grillino immobile ed inutile, preoccupato di cose secondarie e non dei suoi problemi. E per questo ha smesso di votarci.
Anche questa ipotesi ha le sue ragioni, ed in parte questo ha contribuito. Ma il grosso del problema è da un altra parte.

La verità è che il sistema politico funziona tanto più in modo clientelare quanto più si scende nel territorio.

Sul nazionale noi del M5S andiamo meglio perché è molto distante e non ci sono legami clientelari. Sul regionale andiamo peggio, perché inizia ad essere più stretto il rapporto politico-cittadino, e la sanità, gestita a livello regionale, è un bacino di voti senza pari. Sulle comunali, infine, la situazione è la peggiore di tutte. Li c'è la più grossa fetta di clientelismo, perché i politici locali hanno mani direttamente su tutti i posti di lavoro, specialmente quelli pubblici ma anche quelli privati a partecipazione o legati da appalti. A Siena c'è il "groviglio armonioso" della massoneria locale che ha messo tutti dentro, creando una specie di feudalesimo locale. A Roma tutti i soldi provengono, direttamente o indirettamente, dalla grande tetta dello stato. Essendo la città amministrativa italiana per eccellenza, dove non si produce nulla se non fiumi di carte timbrate, è piena di burocrati, impiegati statali ed uffici che fanno riferimento a politici PD o PDL. Ed un castello di burocrazia così grande e aggrovigliato, comparabile alla Praga descritta da Kafka, non poteva essere scalato onestamente. Non per colpa dei partiti, ma per colpa di quei cittadini che sperano nei favori di questo o quel politico.

Non è che noi del Movimento 5 Stelle non abbiamo sbagliato. Anzi, sbagliamo eccome. Sbagliamo a non voler usare i metodi scorretti della politica tradizionale.

Sbagliamo perché non promettiamo raccomandazioni, posti di lavoro, rinnovi contratti, aumenti di stipendio, punteggi ai concorsi, trattamenti di favore ai tuoi figli all'università o al lavoro, licenze e permessi per negozi o società, condoni edilizi, multe cancellate, processi insabbiati, pene ridotte o carriere in rai.

Sbagliamo perché  non ci accordiamo con le banche per ottenere finanziamenti milionari per la nostra campagna elettorali in cambio di chiudere gli occhi sull'anatocismo e l'usura, non prendiamo rimborsi elettorali che sono stati banditi da un referendum, non prendiamo assegni da gruppi e lobby di potere che controllano i media, e soprattutto non facciamo politica spettacolo per ingannare la gente raccontandogli balle e ipnotizzandoli con il carisma di qualche pupazzo elettorale.

Sbagliamo a non crearci quei rapporti clientelari con i cittadini, a non regalare l'illusione di avere un "amico" nelle istituzioni dalla loro parte, un alleato che possa favorirli rispetto e a danno degli altri cittadini, in un gioco di divisioni e appartenenze in competizione, e di speranze senza poi alcuna reale possibilità di concretizzarsi, perché le risorse per mantenere tutte quelle promesse semplicemente non ci sono.

E infine, più di ogni altra cosa, sbagliamo ad essere coerenti con quanto promettiamo ai cittadini invece di fregarcene di rispettare il programma e sbagliamo a non fare alleanze con mercanti della politica con cui sarebbe fin troppo facile accordarsi per spartirsi le poltrone e arricchirsi sulle spalle dei cittadini.

E la ragione è che noi siamo quei cittadini, e quegli errori li vogliamo fare, perché fare quegli errori farà anche perdere le elezioni ma significa essere onesti e rifiutare un sistema feudale e corrotto che sta distruggendo questo paese e facendo arricchire una elite sempre più ristretta che ha più soldi di quanti ne potrebbe mai riuscire a spendere.

Non stupisce che ieri qualcuno dei nostri eroi a 5 stelle, Salvo Mandarà, l'uomo che ha reso possibile lo Tsunami Tour, che seguendo come volontario Beppe per l'Italia lo ha trasmesso in diretta video su internet a costo zero con il suo smartphone, dimostrando di poter spezzare la prigione dei media, abbia deciso di lasciare l'Italia, schifato. Salvo lo ha annunciato su facebook:
"Visto che non sono stato abbastanza chiaro cerco di chiarire meglio: la mia decisione di lasciare questo Paese di merda in cui i mafiosi sono al governo e occupano le massime cariche dello Stato e i cittadini si girano dall'altra parte e li lasciano fare, NON è dettata solo dal risultato elettorale.
Io vado via perché non posso vivere in un Paese in cui il destino dei miei figli è segnato! Se fossi single e senza figli, rimarrei qui in trincea e sarei pronto a dare la vita per spazzare via tutta la merda che occupa militarmente le istituzioni.
Ma avendo dei figli sono costretto a fare qualcosa per loro....se rimango qui prima o poi me li ritrovo a spacciare o a darsi fuoco!"
Si può dare torto a Salvo? No. Chi ha dei figli deve essere responsabile nei loro confronti e lasciare se può questo paese. All'estero vi è un mondo diverso, dove si pretende di più ma dove chi lavora viene trattato con dignità. Mentre in italia un laureato in ingegneria edile guadagna esattamente quanto un muratore, basta andare nella vicina Svizzera dove la disoccupazione è al 3% invece che al 38% come da noi e come conferma uno studio pubblicato di recente un informatico può guadagnare circa 7 mila franchi svizzeri al mese, praticamente 5.600 euro. In Italia una cifra così non la prende neanche un direttore d'albergo 5 stelle.

Il M5S deve capire che non ha più di fronte come nemico solo una classe politica corrotta. Il suo nemico vero sono i cittadini collusi e che sono illusi dalle false speranze offerte dai politici che controllano enormi piramidi di rapporti clientelari. Come ha detto Beppe Grillo, questi italiani che votano per il potente sperando nei favori vanno capiti. Solo così possiamo sperare di rompere quelle catene che li tengono legati ad un sistema marcio e destinato inesorabilmente ad affondare, portando con se anche loro, giù, fino al disastro.


domenica 12 maggio 2013

La Democrazia Diretta è Nella Costituzione Italiana Ma Nessuno La Applica: Perché?


Video di denuncia del bravissimo Bruno Aprile in cui viene mostrato articolo per articolo perché la Democrazia Diretta è prevista già dalla Carta Costituzionale italiana ma non è mai stata tramutata in legge dai partiti, per l'ovvia ragione che questo significherebbe perdere potere e rimetterlo nelle mani del popolo sovrano.



C'è un solo errata corrige che riporto: 

Errata corrige: L'art. 118 cost. è stato modificato come da slide con legge costituzionale nel 2001. Quindi sono trascorsi (SOLO) 12 anni anziché 64.

Fonte: http://brunoaprile.blogspot.it/2011/08/lettera-aperta-ai-media-ed-al-popolo.html