sabato 19 aprile 2014

Studio scientifico dimostra che le Democrazie Rappresentative non sono Democrazie ma Oligarchie



E' stato pubblicato uno studio che dimostra con metodi scientifici quello che i cittadini sapevano già: le Democrazie Rappresentative non sono Democrazie, ma Oligarchie spacciate dai media per Democrazie.

La notizia è riportata dal sito www.lantidiplomatico.it :

"[...] Da uno studio condotto dal Prof. Martin Gilens della Princeton University e dal Prof. Benjamin Page della Northwestern University emerge che gli Stati Uniti non sono una democrazia, ma un’oligarchia. I risultati dell’analisi indicano, che la maggioranza dei cittadini non governa. Quando la maggioranza dei cittadini non è d'accordo con le élite economiche o con gli interessi delle Lobby, generalmente perde. Inoltre, a causa della forte polarizzazione del sistema politico degli Stati Uniti, anche se una grande maggioranza di americani si dice favorevole ad un cambiamento di politica, in genere non lo ottiene. [...]"

La prossima volta che qualcuno tenta di sostenere ancora che la Democrazia Rappresentativa sia migliore della Democrazia Diretta, sbattetegli in faccia questo studio:


lunedì 14 aprile 2014

L'Attualità di Rousseau e l'Infame Articolo 67 della Costituzione Italiana

L'attualità del pensiero di Jean-Jacques Rousseau

L'Articolo 67 della Costituzione della Repubblica italiana recita: « Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato ».

Ho già parlato a lungo della sua storia in un precedente post. Ma cosa significa veramente?

Il mandato imperativo è legato alla nozione di sovranità popolare definita da Rousseau. La sovranità popolare si oppone alla sovranità nazionale. In un regime politico che ha scelto la sovranità nazionale, i politici rappresentano l'intera nazione (il che significa che di fatto non devono rendere conto a nessuno essendo quella della nazione una idea astratta). Invece nel caso della sovranità popolare, i politici titolari di un mandato imperativo rappresentano gli elettori che li hanno eletti e sono vincolati al mandato del programma politico da questi espresso.

La maggior parte dei regimi politici attuali conferiscono la sovranità nazionale all'eletto, e quindi rifiutano il mandato imperativo. Questo significa, se si segue la definizione di Rousseau, che la maggior parte dei regimi politici attuali non esprimono di fatto la sovranità popolare.

Basta leggere quanto scriveva nel 1762 per capire quanto avesse visto lungo il grande pensatore francese:

“[..] La sovranità non può essere rappresentata, per la stessa ragione per cui non può essere alienata; essa consiste essenzialmente nella volontà generale, e la volontà non si rappresenta: o è essa stessa, o è un’altra; non c’è via di mezzo. I deputati del popolo non sono dunque nè possono essere i suoi rappresentanti; ma solo i suoi commissari; non possono decidere niente in modo definitivo. 

Ogni legge che non sia stata ratificata dal popolo in persona è nulla; non è una legge. Il popolo inglese crede di essere libero, ma si sbaglia di grosso; lo è soltanto durante l’elezione dei membri del parlamento; appena questi sono eletti, esso torna schiavo, non è più niente. Nei brevi momenti della sua libertà, l’uso che ne fa merita di fargliela perdere.
 

L’idea dei rappresentanti è una invenzione recente: essa ci deriva dal governo feudale, da questo iniquo e assurdo modello di governo, nel quale la specie umana è degradata e il nome dell'uomo è disonorato. Nelle antiche repubbliche, e anche nelle antiche monarchie, mai il popolo ebbe rappresentanti; la parola stessa era sconosciuta [..]”.
 

 - Jean-Jacques Rousseau, "Il Contratto Sociale" (1762), Libro III, cap. XV, trad. it., Milano 2003, p. 180.

sabato 12 aprile 2014

Video: La Rivoluzione a 5 Stelle

Questo splendido video unisce le immagini emozionanti degli straordinari cittadini e portavoce del Movimento 5 Stelle all'audio dello storico discorso che proprio un comico (come Beppe), il grande Charlie Chaplin, fece durante la seconda guerra mondiale nel suo film "Il Grande Dittatore", discorso che ispirò milioni di uomini a lottare per una civiltà che aveva perso fiducia in se stessa e nel progresso dell'uomo.

Guardatelo e condividetelo con tutti quelli che stentano a credere nella capacità dell'uomo di sfuggire alla condizione hobbesiana dell'homo homini lupus...




sabato 22 marzo 2014

Video Integrale dell'intervista in esclusiva di Mentana a Beppe Grillo: Rivelazioni Bomba su Ingerenza Britannica in Italia

Quello che segue è il video integrale dell'intervista in esclusiva di Mentana a Beppe Grillo andata in onda ieri su La7 alle 22:30 nel programma "Bersaglio Mobile".

Beppe Grillo in questa intervista esplosiva ha rivelato, tra le altre cose, come l'italia sia una finta democrazia, e come sia il governo Britannico a tirare le vere fila della politica in italia da dietro le quinte, e di come questi abbiano provato anche a imbrigliare nella loro rete Grillo e Casaleggio con una trappola presso l'ambasciata inglese, trappola in cui i due hanno evitato di cadere, rifiutando di stare al loro gioco.

Grillo inoltre parla del più grande e urgente problema della nostra democrazia, quello che consente ai politici di divenire strumenti di forze occulte e lobbisti, ovvero il divieto di vincolo di mandato imposto dalla costituzione, e di come si dovrebbe introdurre invece la pratica del Recall come negli Stati Uniti ed in Svizzera per chi tradisce il mandato degli elettori. Ha inoltre anticipato che sta lavorando con i suoi avvocati per far firmare un contratto ancora più vincolante ai candidati del M5S per le Europee che renda sconveniente tradire il mandato degli elettori più della semplice espulsione dal gruppo, che si è visto essere uno scarso deterrente, con l'introduzione di una multa di 250.000 euro in caso di violazione degli impegni presi con gli elettori.

Guardatela.



giovedì 20 febbraio 2014

M5S alle Consultazioni farsa di Renzi: Beppe Grillo Ha Insegnato agli Italiani che Cosa Sia la Dignità




GRILLO OGGI HA INSEGNATO AGLI ITALIANI CHE COSA SIA LA DIGNITA'.
Temevo che alla consultazione facesse parlare Renzi, che in questo modo sarebbe apparso dominante, mentre per fortuna Beppe ha mantenuto il controllo del dialogo facendo apparire Renzi il bambino che è, capace solo di cercare di recitare il discorsetto di due minuti preparatogli dagli spin doctor. Ma Beppe non glielo ha fatto fare. Non si poteva abbassare a subire le balle di Renzi, non lui. Renzi sarebbe stato riconosciuto e legittimato implicitamente da lui come autorità di fronte a tutti (e i TG avrebbero mandato solo il pezzo di lui che ascolta rispettoso davanti a Renzi che pontifica, ripetendolo a ciclo continuo). Ma tanto quei 5 minuti nella saletta con Renzi non se li ricorderà nessuno, perchè poi Grillo è andato ai microfoni della conferenza stampa ed ha scritto la storia. HA FATTO UN DISCORSO EPOCALE. Gliele ha cantate a tutti con tale intelligenza e dignità, e con una tale autorità morale, che persino i giornalisti li davanti hanno cominciato a vergognarsi di se stessi. Persino Renzi quando è arrivato al microfono tremava e balbettava. D'altronde con Grillo siamo di fronte ad un gigante della storia, il prometeo della Democrazia Diretta, un titano capace da solo di reggere lo scontro con tutto il sistema marcio, mentre Renzi è una figura che letteralmente al suo confronto sparisce, un bamboccio insignificante che tra qualche anno nessuno ricorderà neppure, sostituito da qualche altro brufoloso e sorridente pupazzo dei poteri forti.
Oggi un uomo ha finalmente rotto la finzione e l'ipocrisia generale del popolo bue dicendo basta alla costante umiliazione di farsi prendere in giro da questa gente. Basta stendere tappeti rossi davanti a chi ci ruba i soldi e banchetta sulle spalle della povera gente. Basta ascoltarli pazientemente mentre ci raccontano l'ennesima menzogna per tenerci buoni mentre stuprano il paese. Basta. La commedia è finita. Il Re è nudo.

Nonostante tutto ciò vi sono talune inconsapevoli vittime della disinformazione e dei media di regime che hanno sollevato critiche sia nel metodo che nei contenuti proprio a Beppe Grillo, un poco come coloro che, avvisati di un furto, se la prendono con chi lo ha denunciato e dato l'allarme, invece che con i ladri.
Vediamo insieme di che critiche si tratta:

LE CRITICHE AI METODI
Qualcuno accusa Grillo di essere "non democratico" per non aver fatto finire di parlare Renzi. Ma stiamo scherzando? Se uno mi sta truffando, insultando per giunta la mia intelligenza con balle infantili, perché io dovrei starlo a sentire? A qualcuno forse piace essere preso per il culo ed umiliato davanti a milioni di persone? Allora costoro sappiano che ho una Fontana di Trevi da vendergli a prezzo speciale. A Grillo invece non piace. Non gli è mai piaciuto ne essere preso in giro, ne che venissero prese in giro altre persone. Se qualcuno chiama questo essere "non democratici", forse sta sbagliando qualcosa. Grillo secondo altri è stato comunque "sgarbato"? E Renzi quando ci ha rubato 7,5 miliardi di euro dalle tasche non è stato "sgarbato" secondo voi? Se solo poteste immaginare quante risate questi pupazzi si fanno alle spalle di quei poveracci che si lamentano di Grillo perché è "sgarbato", mentre loro li stanno derubando senza ritegno da anni...

LE CRITICHE AI CONTENUTI
Qualcuno accusa Grillo di non aver colto l'occasione di parlare con Renzi di quali potessero essere i punti in comune tra quello che voleva fare questo governo e quello che vorrebbe il M5S. In altre parole di non aver fatto un accordo con Renzi su una lista di punti programmatici compatibili con il programma 5 stelle. Chi dice questo non ha capito come funziona il Parlamento.
Se il PD di Renzi presenterà in Parlamento proposte compatibili con il programma 5 stelle e nell'interesse dei cittadini, il M5S li voterà senza dubbio. E' principio fondante del M5S quello di votare le leggi buone da qualsiasi parte vengano. Ma questo non c'entra nulla con le consultazioni di oggi. Le consultazioni hanno un solo scopo: il presidente del consiglio incaricato deve ottenere un numero sufficienti di voti per far eleggere il suo governo. Per farlo chiede a tutti i partiti se lo voteranno e a che condizioni. E' una trattativa che presupporebbe che il M5S possa votare la fiducia ad un governo PD, cosa impossibile per ovvi motivi (non si possono votare dei ladri e dei corrotti al governo, sarebbe alto tradimento delle istituzioni della Repubblica). Cosa resta? Nulla. Le leggi nel dettaglio si discutono in Parlamento, e si decide solo sul testo finale (perché anche cambiare una virgola all'ultimo momento può ribaltare il senso di una legge). Di cosa si discuterebbe adesso con Renzi, su generici punti programmatici che possono significare tutto e il contrario di tutto? Sui titoli delle leggi? Come la legge dell'anno scorso, sul "contrasto alla corruzione", che in realtà faceva l'esatto opposto e salvava dall'arresto dirigenti delle coop? O quella sull'abolizione dell'IMU, che in realtà gli cambiava solo nome? Come si fa ancora a credere che si possa prendere per buona una promessa di questa gente? Sono falsi e corrotti fino al midollo, pensano solo a fottere la gente e a svuotare le casse dei soldi pubblici, nient'altro. Non c'è spazio per il dialogo con truffatori recidivi e senza scrupoli, gente ricattatabile e finanziata dal crimine organizzato, quando non addirittura coincidente con esso. Se in questo paese ci fosse ancora il Terzo Potere dello stato, il potere Giudiziario, se non fosse stato intenzionalmente sabotato e distrutto da 30 anni di politica corrotta riducendolo alla paralisi, la giustizia avrebbe già fatto il suo lavoro e sarebbero già tutti in galera. Grillo ha fatto solo ciò che ogni cittadino onesto e responsabile dovrebbe fare: indignarsi e dire basta.

LE CRITICHE ALLA STRATEGIA
L'ultima della lista consiste nel dire che Grillo ha detto cose sacrosante, ma non doveva dire "io non ti faccio parlare" perché così facendo mostrava di essere chiuso nei confronti di qualsiasi trattativa, mentre se lo avesse fatto parlare lo avrebbe potuto confutare in diretta davanti agli italiani punto per punto. L'errore in tale ragionamento è duplice:
Primo Errore: Non è vero che Renzi voleva chiederci qualcosa. Grillo lo ha interrotto proprio dopo che Renzi ha dichiarato : "da voi non voglio niente, vi voglio solo dire quello che farò". Quindi è stato lui per primo a chiudere ogni margine di trattativa. Lui, non Grillo. E tra poco sarà chiaro il perché.
Secondo Errore: Grillo o chiunque altro non avrebbe potuto mai batterlo dialetticamente o confutarlo punto per punto. MAI. Semplicemente perché Renzi aveva già previsto di adottare una strategia dialettica che lo avrebbe messo a riparo da ogni critica. Renzi infatti, per sua stessa ammissione, voleva fare solo un discorsetto preparato con la lista delle cose che intendeva fare. In altre parole cose future, promesse, la moneta falsa della politica per definizione. E non puoi confutare una promessa, perché per definizione trovandosi nel futuro non puoi dimostrare che non la manterrà. Quindi Grillo sarebbe rimasto senza argomenti mentre Renzi gli snocciolava una raffica di ottime idee e di proposte copiate col copia incolla dal programma dello stesso M5S. Una raffica a cui Grillo non avrebbe potuto contrapporre alcun argomento, ne avrebbe potuto dire di no senza fare la figura del distruttore.
Renzi avrebbe detto cose tipo: "Farò il reddito di cittadinanza, investirò sulle rinnovabili, farò la legge sul conflitto di interessi, farò una legge per favorire le pmi, farò una legge contro la corruzione, etc." Come poteva Grillo dire non ti do la fiducia senza passare per un guastafeste? Comunque Grillo avesse risposto, Renzi avrebbe fatto la figura dell'uomo nuovo pieno di speranze ed entusiasmo che vuole migliorare l'italia, che ha ottime idee ma che si trova davanti purtroppo dei bastiancontrario come Grillo, "a cui interessa solo distruggere e non costruire" come recita il loro mantra più ingannevole. Ma poi in Parlamento Renzi quelle leggi le avrebbe fatte davvero, però con il solito trucco di scrivere un testo criptico in politichese stretto che sembra dire una cosa e invece significa l'esatto opposto, come la legge intitolata "abolizione del finanziamento ai partiti" che sembra abolirlo e invece nei fatti lo aumenta, o la legge per abolire l'IMU che la abolisce solo in apparenza per poi reintrodurla con un altro nome, etc. Gli esempi sono infiniti, lo abbiamo visto. I politici possono promettere tutto quello che vogliono, la gente non saprà mai se quello che hanno promesso è stato davvero realizzato con quel testo di legge approvato oppure è solo una legge truffa che non cambia nulla o peggiore addirittura la situazione. Quindi Renzi avrebbe incantato la gente con promesse meravigliose che non avrebbe mai davvero realizzato, arte in cui sono bravissimi, e la gente non se ne sarebbe MAI accorta, e avrebbe visto solo con fastidio un uomo che si fosse opposto a quelle proposte, arrivando alla fine dell'incontro tra Renzi e Beppe ad odiare quest'ultimo per aver creato altri problemi oltre a quelli che ci sono già. Parliamo di maestri della manipolazione, gente che lo fa di professione. Grillo lo ha capito subito, e gli ha impedito di applicare tale strategia e di sciorinare le sue promesse in diretta. E' stato come al solito un passo avanti a tutti, grazie alla sua esperienza e conoscenza profonda delle tecniche di manipolazione dei media, e io tremo al solo pensiero di cosa sarà del movimento quando Beppe non ci sarà più.
A questo mio ragionamento qualcuno risponde dicendo che le promesse si affrontano, e lo si fa così: "si rende palese che sono promesse e si pone il tizio che le fa di fronte alle stesse, rendendolo responsabile."
Ma questo metodo non confuta le promesse, anzi. E' un modo implicito per dare una chance all'avversario. Si è costretti a renderlo responsabile, ovvero a dirgli "ok, hai fatto queste promesse, vedremo se saprai mantenerle". In altre parole non esiste un modo per confutare le promesse, per questo i politici usano le promesse come arma. Dialetticamente sono inattaccabili, perché gli esseri umani tendono psicologicamente a dare sempre una possibilità a qualcuno di provare. E' lo stesso difetto cognitivo che porta gli uomini a scommettere al gioco d'azzardo: la mente tende sempre a considerare una chance, seppure piccolissima, come qualcosa che vale la pena tentare. E questo anche quando tutte le volte precedenti si ha perso la scommessa, ovvero si è provato a vedere se un politico manteneva le promesse e poi lui le ha disattese. Si dice infatti che il giocatore d'azzardo "non ha memoria". Lo stesso difetto vale per gli elettori. Con l'aggravante che Renzi è una faccia nuova, non è mai stato al governo del paese, e quindi gli italiani non hanno avuto nessuna precedente delusione da lui che li possa far dubitare. Di fatto Renzi se avesse adottato quella strategia e Grillo non glielo avesse impedito, avrebbe guadagnato la fiducia di moltissimi elettori, che avrebbero detto "le idee sono quelle giuste, diamogli una possibilità". E quando Grillo gli avesse risposto NO alla fiducia, si sarebbero sentiti traditi e lo avrebbero visto come un vecchio testardo. Per evitarlo grillo non poteva che adottare quella strategia che ha adottato, riuscendo a minimizzare il più possibile l'efficacia della propaganda di Renzi. Ogni altra strategia sarebbe stata meno efficace.